Julian Assange ha battuto un altro colpo e ancora contro la Cia: Wikileaks ha infatti ottenuto e possiede il nuovo software costruito dalla Cia proprio per proteggere le fughe e i furti di documenti segreti. Insomma, il “comintern” dell’antispionaggio mondiale è riuscito a rubare l’arma che avrebbe dovuto tenerlo a bada. Ottima colpo per Assange, pessimo biglietto da visita per l’appena nominato da Trump, numero 1 della Cia, Mike Pompeo: si chiamava Scrubbles – letteralmente “scarabocchi” – ed era appena entrato in funzione (da circo un anno) mentre avrebbe dovuto rimanere segreto almeno fino al 2066. Ecco, doveva: «Scribbles è un software creato dalla Cia proprio per inchiodare chi ha accesso non autorizzato a documenti riservati. Che sia un’organizzazione giornalistica come WikiLeaks, che li ottiene da fonti anonime capaci di caricarli sulla sua piattaforma hi-tech, o un reporter che li riceve su una chiavetta Usb, oppure una spia nemica che li ruba dalle reti della Central Intelligence Agency», scrive Repubblica che assieme a Liberation e Mediapart ha avuto il permesso in accordo con Wikileaks di pubblicare e svelare l’incredibile scoperta. Invenzione fresca fresca della Cia, nata come operativa nel febbraio 2016, è stata “beccata” dall’immensa mole di documenti e segreti trafugati con Vault 7, lanciato da WikiLeaks nel marzo 2017 e pubblicata oggi: «i materiali diffusi includono il manuale utente e anche il codice sorgente, ovvero i programmi che costituiscono Scribbles, scritti dai tecnici della Cia nel linguaggio di programmazione C Sharp e che poi verranno trasformati in file eseguibili dai computer», scrive ancora Repubblica mostrando così come il più grande sistema investito della Cia, dedito a tracciare chi accede ai segreti e documenti top secret senza avere autorizzazione a farlo, sia capitolato di fronte al “semplice” sistema di wiki-hackeraggio.
Un sistema non così difficile da decifrare nel suo utilizzo, Scribbles significa scarabocchi ed è propri con questi che la Cia pensava di poter riconoscere e tracciare tutti coloro che cercassero di rubare informazioni all’intelligence più potente al mondo. Il software rubato e svelato oggi da WikiLeaks, funzionava in maniera “semplice”: «inserisce nei documenti segreti di Langley disponibili in formato elettronico una sorta di filigrana che permette di marchiarli», spiegano i colleghi di Repubblica. In sostanza, ogni qualvolta che una spia o un wiki-giornalista provasse a ottenere il documento segreto lo stesso doc avviserebbe la centrale a Langley smascherando il tentativo di furto. Come spiegano i canali di Mediapart quest’oggi, Scribbles ha molti limiti ed è forse anche per questi che è stato trafugato come un semplice documento di intercettazione: «se il giornalista o la spia sono sufficientemente smaliziati da fare attenzione a non aprire il documento segreto su un computer connesso a internet, ma di farlo su uno che non è mai stato in rete (air gapped), Scribbles non funziona e addirittura nel file compare l’URL che avrebbe dovuto collegarlo al server della Cia». È vero che quella stessa url comparsa non riporta direttamente alla Cia ma di certe rende assai sospettoso il provetto ladro. Insomma, la Cia e la Casa Bianca perdono altri colpi e WikiLeaks passa da “eroi”, in una dimensione – quella dell’hackeraggio – che sta assumendo scenari e novità sempre più inquietanti.