Roberta Ragusa/ Richiesta del figlio al Tribunale civile: ecco il patrimonio da amministrare

- Emanuela Longo

Roberta Ragusa, ultime news: il figlio maggiore chiede di poter gestire i beni della madre scomparsa. Ecco a quanto ammonta il patrimonio della donna di Gello di San Giuliano Terme

roberta_ragusa_01_chi_lha_visto_2017 Roberta Ragusa

Ha fatto notizia la decisione di Daniele Logli, figlio maggiore di Roberta Ragusa, la donna scomparsa da Gello di San Giuliano Terme tra il 12 e il 13 gennaio 2012, di chiedere al Tribunale civile un pronunciamento di “assenza” relativo alla madre. Con questo passo, attuabile a due anni dalla sparizione, gli eredi hanno il diritto di amministrare i suoi beni, ma non di disporne come meglio credono – e ad esempio venderli – poiché per farlo deve trascorrere un periodo di 10 anni dalle ultime notizie riguardanti la persona scomparsa. Ma di che tipo di patrimonio parliamo in questo caso? Secondo la versione online de Il Tirreno si parla di due fondi affittati nella zona commerciale di Ghezzano, del 50 per cento in comproprietà con Antonio Logli dell’appartamento a Capoliveri dove il marito ha spostato la sua residenza insieme all’ex amante Sara Calzolaio, nonché di 4 terreni tra il comune elbano e San Giuliano Terme. Nel patrimonio intestato a Roberta vanno inseriti circa 40mila euro depositati in una banca e 30mila su un altro conto cointestato con Antonio Logli, nonché il 50% delle quote dell’autoscuola Futura Sas. (aggiornamento di Dario D’Angelo)

Il caso di Roberta Ragusa continua ad essere caratterizzato da clamorosi retroscena destinati a fare molto discutere. Dopo gli interrogativi delle passate ore sull’efficacia di una giustizia che avrebbe consentito ad Antonio Logli, marito della donna scomparsa, di poter circolare liberamente in una scuola materna (come documentato da un filmato pubblicato sul Corriere.it), ora arriva un’altra importante notizia. Il figlio primogenito di Roberta Ragusa, Daniele Logli, studente appena ventenne, ha chiesto al Tribunale civile un pronunciamento di “assenza” relativo alla madre della quale si sono perse le tracce da Gello di San Giuliano Terme la notte a cavallo tra il 13 ed il 14 gennaio 2012. A darne notizia è il quotidiano Il Tirreno, che rivela come la richiesta avanzata dal figlio del presunto assassino di Roberta Ragusa, altro non è che un passaggio d’obbligo di natura tecnica con il quale gli eredi potranno gestire i beni della persona scomparsa, dopo due anni dalla sparizione. Questo sarebbe anche il primo passo per giungere ad una dichiarazione di morte presunta, per la quale occorrerebbero altrimenti 10 anni, e che permetterebbe di trasferire i beni agli eredi. Il caso di Roberta Ragusa, così, va ad intrecciare dinamiche puramente processuali – con protagonista il presunto assassino Antonio Logli, condannato a 20 anni per il delitto e la distruzione del cadavere della moglie – a dinamiche squisitamente familiari. Nel frattempo, dopo le motivazioni della sentenza con la quale lo scorso dicembre il giudice Elsa Iadaresta ha condannato l’uomo, riconoscendo nel padre del giovane il colpevole e mettendo in luce movente e modalità d’azione, lo stesso Daniele ha deciso di avanzare una richiesta clamorosa al Tribunale civile. Lui che, raggiunta la maggiore età, ha stretto un rapporto sempre più saldo con il padre al punto da essere stato nominato amministratore della sorella minore. Una responsabilità affidatagli dalla legge che lo avrebbe così trasformato in una sorta di “padre” della ragazza. La medesima legge che, come sottolinea Il Tirreno, in caso di condanna definitiva a carico di Antonio Logli, sottrarrebbe a quest’ultimo la responsabilità genitoriale. Solo ipotesi, queste, in attesa della ripresa del procedimento a carico dell’elettricista della Geste, finora condannato dal gup in primo grado e dall’opinione pubblica, e che tra la fine dell’anno e l’inizio del 2018 tornerà in aula in vista dell’Appello. Tornando alla richiesta avanzata dal figlio maggiore, come sottolinea Fabrizio Peronaci nel gruppo Facebook “Giornalismo Investigativo”, nel caso di Roberta Ragusa si tratterebbe di un patrimonio considerevole: “alcuni immobili e circa un milione e 750 mila euro custoditi in istituti bancari, sotto varie forme di investimento finanziario”. La casa di Gello dalla quale la donna fece perdere le sue tracce sarebbe invece di proprietà del marito imputato. Alla luce delle ultime novità, è lo stesso giornalista del Corriere a sollevare una serie di dubbi leciti e che sarebbero condivisi da più persone: “È giusto accollare tale responsabilità a un ragazzo già tanto provato dalla vita? Chi garantisce che, se il tribunale darà il via libera, Antonio Logli non piloterà le scelte su come gestire una somma tanto ingente secondo la propria convenienza? Sicuro che verranno fatti gli interessi del ragazzo e naturalmente anche della secondogenita, ancora minore? E infine: tra padre e figlio ci sono state discussioni o liti, come qualcuno in paese mormora?”. Dubbi, ai quali solo i diretti interessati potrebbero fornire una risposta certa.





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