Un gesto a volte certifica molto più di tante parole o appelli: e questo vale sia in positivo, sia purtroppo nell’odiosa e possiamo certamente azzardare “stupida” scelta di parcheggiare proprio lì, in quel centro commerciale di Roma Centocelle, dove solo poche ore prima in un camper andato a fuoco (per motivi dolosi) tre sorelline sono morte carbonizzate. Al netto di ogni bufala, di cui purtroppo bisogna sempre stare molto attenti (la foto però pare assolutamente vera), l’auto parcheggiata proprio in quel luogo in cui albergava il camper della famiglia rom Halinovic non è tanto una “provocazione” per qualsivoglia intenzione politica o culturale (immaginatelo tra milioni di virgolette) ma molto semplicemente una stupidità elevata a fattore sociale, un gesto che in qualsiasi caso, tragedia o semplice “incidente” avrebbe generato indignazione. Stupida è l’azione fatta da qualche “buontempone” che ha parcheggiato proprio lì la sua utilitaria, stupido probabilmente lo stesso autore del gesto con cui fiori, memoria e tre vittime innocenti vengono calpestati senza ritegno. La morte fa fermare tutti, probabilmente anche questo individuo nel suo recondito spazio di coscienza, eppure in quel gesto viene rilevato tutta la poca abitudine, la poca “educazione” a rispettare ogni singolo aspetto della realtà.
«Abbiamo toccato il fondo. Parcheggia schiacciando i fiori che i cittadini avevano deposto in ricordo delle tre vittime di Centocelle. Uno sfregio all’umanità. Uno schifo». Questa la denuncia di Rinaldo Sidoli, dei Verdi di Roma, che ha postato sul suo profilo Facebook la foto della vergogna; Centocelle intera sfregiata da questo gesto che lo stesso quartiere prova a rigettare così. «Ci stringiamo alla famiglia così gravemente colpita e ci batteremo affinché si rafforzino i legami di solidarietà e di lotta fra le persone che soffrono in questa città», sono le parole del comitato di quartiere che lancia per domani un’altra manifestazione di cordoglio e vicinanza alle vittime e alla famiglia. Di certo le auto domani staranno “al loro posto”, e gesti come quelli del quartiere vanno “semplicemente” sottolineati in quanto normale dimostrazione di umana vicinanza. Una vicinanza assai diversa da quella “odiosa” tra quell’auto e quei fiori….