Nuova operazione della Dda di Catanzaro che è riuscita con un maxi blitz questa mattina a smantellare la cosca Arena di Isola Capo Rizzuto, una delle roccaforti della ‘ndrangheta: guardia di finanza, polizia e carabinieri, un maxi sforzo delle forze dell’ordine ordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia guidata dal Procuratore Capo Dott. Nicola Gratteri (a seguito delle indagini coordinate dal Proc. Aggiunto Dott. Vincenzo Luberto e dai Sostt. Procc. Dott. Vincenzo Capomolla e Dott. Domenico Guarascio). È stata dunque smantellata una delle cosce ‘ndrine più radicate sul territorio, al centro di articolari traffici criminali nelle zone di Catanzaro e Crotone. Dalle investigazioni, oltre alle tradizionali dinamiche criminali legate alle estorsioni, capillarmente esercitate sul territorio catanzarese oltre che su quello crotonese ed ai traffici di droga, sono emersi gli interessi della cosca nella gestione del centro di accoglienza per migranti di Isola Capo Rizzuto e nelle attività legate al gioco ed alle scommesse, è stato affermato quest’oggi in conferenza stampa dal Procuratore Antimafia Nicola Gratteri. 68 arresti e accuse gravissime: «associazione mafiosa, estorsione, porto e detenzione illegale di armi, intestazione fittizia di beni, malversazione ai danni dello Stato, truffa aggravata, frode in pubbliche forniture e altri reati di natura fiscale, aggravati dalla modalità mafiose». Il gioco d’azzardo e soprattutto l’accoglienza dei migranti risultano i picchi di massima criminalità di questa cosca negli ultimi mesi, dimostrando purtroppo come attorno al tema della migrazione non pochi sono gli illeciti che ogni giorno vengono commessi in nome di un’aiuto umanitario. È emerso infatti come la cosca Arena controllava a fini di lucro la gestione del centro di accoglienza per migranti di Isola Capo Rizzuto e coltivava ingenti interessi nelle attività legate al gioco ed alle scommesse.
Tra le principali “curiosità” di una operazione che ha svelato una gravissima rete criminale tra migranti, gioco ‘azzardo e cosche mafiose della Calabria, è coinvolto nelle accuse e nelle indagini anche il parroco di Isola Capo Rizzuto, arrestato assieme al capo della Fraternita di Misericordia (il centro d’accoglienza per migranti). Don Edoardo Scordio e Leonardo Sacco sono accusati di appartenere al giro di traffici illeciti scoperti negli scorsi mesi dalla Polizia e dalla Dda. I due soggetti sono accusati di associazione mafiosa, oltre a vari reati finanziari e di diversi casi di malversazione, reati aggravati dalle finalità mafiose. In particolare, sarebbero numerosi appalti per la gestione dei servizi all’interno del Centro di accoglienza Fraternità di Misericordia che sarebbero stati fatti vincere a società legate alla cosca Arena. Come riportano ancora le prime carte diffuse dalla Polizia e dalla Procura di Catanzaro, «le ingenti somme da destinare all’organizzazione mafiosa venivano fatte confluire alla cosca sia con ripetuti prelievi in contante dal conto della “Misericordia” e delle società riconducibili agli indagati, sia attraverso erogazione di ingenti somme a fini di prestito, sia ancora attraverso pagamenti di inesistenti forniture, false fatturazioni, acquisto di beni immobili per immotivate finalità aziendali».