Sarebbe stato picchiato per un pallone il prete 74enne di Reggio Calabria, per la cui violenta aggressione sono stati eseguiti oggi altri quattro arresti. Attorno a questa drammatica storia, si respira un clima di forte omertà. Come riporta Il Mattino, solo un ragazzo avrebbe poi raccontato quanto accaduto, compresi i particolari choc del pestaggio che avrebbe portato a copiose conseguenze fisiche per il prete, ricoverato e sottoposto ad un delicato intervento chirurgico atto a ridurre un ematoma cerebrale. Oggi Don Giorgio Costantino sta meglio, dopo essersi risvegliato farmacologico lo scorso giovedì. La madre di Gattuso, il 25enne arrestato quasi subito, nei giorni scorsi ha parlato di manipolazione ed aveva invitato alla visione delle telecamere. Le stesse che questa mattina hanno permesso l’arresto di altri 4 ragazzi per favoreggiamento. Si tratta di Agostino Ceriolo, di 25 anni, Domenico Zampaglione (19), Salvatore D’Agostino e Simone Liconti, entrambi di 26 anni, e che, secondo l’accusa, avrebbero reso false dichiarazioni al solo scopo di coprire l’amico. Ad incastrarli sono però le cimici, che colgono i loro commenti mentre sono in caserma. Dalle intercettazioni si sente Zampaglione dire: “Ho pensato di dirgli che io non ho visto niente, confusione”. Pronta la replica di Liconti: “Non gli devi dire niente, vedi che lo leggono”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
Dopo la notizia dei quattro arresti eseguiti in seguito all’aggressione del prete calabrese, Don Giorgio Costantino, spunta il video della violenza reso noto da Corriere.it. Il 74enne è stato ricoverato per le lesioni subite ma con gli arresti di oggi si è chiuso il cerchio attorno ai responsabili. Gli arrestati e che si aggiungono al 25enne Giacomo Gattuso, hanno tutti dai 19 ai 26 anni e sono accusati di favoreggiamento personale nei confronti di Gattuso. A permettere il loro arresto sono state le immagini delle telecamere di videosorveglianza piazzate all’ingresso della chiesa e che hanno contribuito a velocizzare le indagini. Il gip ha parlato di un gravissimo episodio di bullismo scaturito dopo che i giovani si erano fermati a giocare a calcio davanti al cancello d’ingresso della canonica, utilizzando lo stesso come porta. La colpa di Don Giorgio sarebbe stata quella di averli rimproverati anche perché i cinque stano creando non poco disturbo. A quel punto i ragazzi avrebbero proseguito a giocare noncuranti del rimprovero fino a quando Don Giorgio non ha deciso di chiudere il cancello provocando la reazione dei giovani, tramutatasi in pura violenza. Affinché il prete potesse chiedere aiuto, gli aggressori ora in arresto avrebbero anche sottratto il suo cellulare. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
– Scattano 4 nuovi arresti a Reggio Calabria per il caso del prete aggredito nella Chiesa di Santa Maria del Divin Soccorso: Don Giorgio Costantino è ancora in ospedale, per fortuna ripreso dal coma ma ancora in serie condizioni e prognosi riservata. Stamattina sono stati 4 i giovani arrestati dai carabinieri che si aggiungono a Giacomo Gattuso, autore e responsabile della violentissima aggressione contro il parroco: i 4, tutti maggiorenni, sono accusati di favoreggiamento per Gattuso, invece accusato di tentato omicidio. « I quattro giovani arrestati per favoreggiamento, Agostino Ceriolo, di 25 anni, Domenico Zampaglione, di 19, e Salvatore D’Agostino e Simone Liconti, entrambi di 26 anni, secondo l’accusa, nel corso delle investigazioni hanno reso false dichiarazioni per coprire la condotta posta in essere da Giacomo Gattuso.», riporta la Procura di Reggio Calabria.
I ragazzi del “branco” che hanno aggredito il prete Don Giorgio Costantino lo hanno fatto pare per un motivo di una futilità incredibile: «a scatenare la rabbia dei giovani è stata la decisione del parroco di chiudere l’ingresso della canonica che usavano come porta per giocare a calcio», riportano i Carabinieri questa mattina dopo aver disposto i nuovi 4 arresti. Un richiamo, poi un altro e poi forse uno schiaffo davanti alle risposte impertinenti e agli scherni subiti dal ragazzo: questo “basta” per farsi aggredire e ridurre in fin di vita dalla furia di 5 tutt’altro che “ragazzini”, vista l’età.
Le richieste formulate dal sostituto procuratore titolare delle indagini, con il coordinamento del Procuratore della Repubblica Federico Cafiero de Raho e del Procuratore aggiunto Gerardo Dominijanni, hanno stabilito dunque anche la dinamica del fattaccio, con l’ausilio delle immagini delle telecamere. «Fu proprio dopo che mons.Costantino chiuse la porta della canonica, per impedire ai cinque giovani di continuare a giocare a calcio e provocare disturbi e schiamazzi, che fu messa in atto l’aggressione per le conseguenze della quale il sacerdote ha rischiato di morire», scrive ancora la Procura.