Sempre più spesso il rapporto tra Usa e Russia vede in mezzo delle “sanzioni” a rendere assai più complesso il dialogo tra le due massimi superpotenze mondiali: in questo caso è la Corea del Nord il vero obiettivo delle sanzioni americane, eppure qualcosa del Cremlino viene chiamato in causa in maniera importante dall’ultima legge approvata alla Camera. Nelle sanzioni anti-Pyongayag Trump e la maggioranza americana ha visto approvare una norma che possa mettere sotto controllo i porti russi Vladivostok, Nakhodka e Vanino nell’ambito dell’imposizione delle sanzioni contro la Corea del Nord. Evidente la reazione di Mosca che, tramite il direttore generale “InvestStrojTrest”, compagnia che da metà maggio avvierà il trasporto regolare passeggeri tra il porto di Rajin e Vladivostok. reagisce con forza alla “provocazione Usa”: «Gli Stati Uniti non possono controllare in nessuna maniera fisicamente i porti russi; dovrebbero andare direttamente alla capitaneria porto e richiedere i documenti. Ovviamente non lo faranno mai», spiega l’esperto alla agenzia Ria Novosti, ritenendo una mera mossa politica contro il regime di Pyongyang quanto approvato nelle sanzioni. (agg. di Niccolò Magnani)
Nella nostra notte italiana la Camera degli Stati Uniti ha approvato nuove sanzioni ancora più dure contro la Corea del Nord, aumentando e intensificando la difficoltà di dialogo tra i due Paesi sull’orlo della Terza Guerra Mondiale. È stato approvato dai deputati americani un rafforzamento di sanzioni contro le industrie di spedizioni e le compagnie che fanno affari contro Pyongyang. 419 voti favorevoli, un solo contrario, dà l’idea dell’unione di intenti contro il governo di Kim Jong-un per cercare di fermare l’escalation di programma nucleare e di missili balistici. Ora si passa al Senato e poi la firma finale del presidente Trump.
Nel testo si trova scritto che l’intento finale è contrastare i lavori forzati in Corea del Nord, vietando «l’importazione negli Usa di qualsiasi bene prodotto nei campi nordcoreani, dove sono frequenti maltrattamenti e torture e i detenuti sono costretti a lavorare con orari estenuanti e senza sufficiente cibo» si legge su LaPresse. Non solo, il testo approvato dalla Camera vieta l’attracco in acque statunitensi e nei vari porti Usa di navi nordcoreane e delle compagnia di ogni Paese che non rispetta risoluzioni del Consiglio di Sicurezza Onu sulla condanna al lancio di missili del regime, Cina ovviamente inclusa. (agg. di Niccolò Magnani)
La terza guerra mondiale vede ancora impegnate le potenze Usa e Corea del Nord ai ferri corti. A ciò si aggiungono anche le tensioni fra il Paese asiatico e la Cina, a cui ha annunciato prossime conseguenze gravi. Se il focolaio fra le due potenze orientali dovesse alimentarsi di più, si sfiocerebbe inevitabilmente in uno scontro che coinvolgerebbe tutto l’Oriente. Secondo Pyongyang, infatti, la Cina starebbe mettendo a dura prova la pazienza del Paese. Un’affermazione dura, che va inoltre contro corrente rispetto ai tentativi della Cina di dialogare con la Corea del Nord sul piano diplomatico. Alle spalle rimangono comunque minacce di azioni nucleari e rivendicazioni da parte di Pyongyang, che sottolinea, come riporta LiberoQuotidiano.it, come la Cina “dovrebbe essere grata della protezione offerta”.
Fra le contestazioni della Corea del Nord alla Cina trovano spazio anche minacce non troppo velate. E questo anche da parte del governo cinese, che ha annunciato “sanzioni economiche in arrivo”, nel caso in cui Pyongyang continui a perseguire la strategia nucleare. A questo si aggiunge inoltre la decisione della Cina, a febbraio, di non importare più il carbone dall’attuale rivale. “La Repubblica democratica popolare di Corea non elemosinerà mai il mantenimento dell’amicizia con la Cina”, riporta il comunicato di Pyongyang, visto che il Paese ha “contribuito alla sicurezza ed alla pace” dei cinesi. In questo quadro così fumoso si affacciano anche gli Usa, che tramite il suo capo della diplomazia Rez Tillerson non ha escluso di poter ritornare ai dialoghi pacifici con Pyongyang, ma solo “quando ci saranno le condizioni giuste”.