LA STORIA DEL SANTO CHE SI FESTEGGIA OGGI
Secondo la tradizione, Sant’Arsenio – venerato il 19 luglio – nasce a Roma da una nobile famiglia nel 354 circa. Cresce circondato dalla cultura e diviene talmente dotto che l’imperatore Teodosio decide di sceglierlo come precettore per i suoi due figli. Tuttavia, l’ambiente di corte non è quello che più si addice alla sua personalità, troppo ligia al dovere e alla preghiera, e così non si limita nell’educazione dei due ragazzini che provvede a punire ogni volta che lo ritiene necessario. E’ talmente legato ai suoi principi da non arretrare di un passo e attirare le ire di uno dei due figli di Teodosio, Arcadio, che ordisce una congiura contro Arsenio. L’attentato alla sua vita fallisce, ma Arsenio decide di abbandonare la vita di corte e di ritirarsi in una comunità di anacoreti a Scete, sotto le cure dell’abate San Giovanni Nano. Quest’ultimo, avendo conosciuto la fama di Arsenio, decide di metterlo alla prova e gli lancia un tozzo di pane per vedere la sua reazione: Arsenio lo prende al volo e ringrazia l’abate. Da quel momento in poi, Arsenio abbandona lentamente la vita sociale. Inizia a praticare sempre più il digiuno e a dedicarsi solo alla preghiera.
Un giorno in comunità arriva un ufficiale che reca ad Arsenio la notizia della morte di un suo parente prossimo che lo ha nominato unico erede di tutte le sue ricchezze. Arsenio risponde che non può essere erede di nessuno in quanto già è morto da tempo e rifiuta le ricchezze ereditate. Nel frattempo, la fama della sua saggezza e della sua santità si diffonde in tutta la zona e sempre più persone vengono in pellegrinaggio nella sua comunità per rivolgergli domande. Le risposte monosillabiche di Arsenio – convinto di non poter parlare contemporaneamente con gli uomini e con Dio, preferendo i colloqui con quest’ultimo – scoraggiano i visitatori ma non fanno cambiare idea ad Arsenio che continua a pregare e a piangere per raggiungere Dio fino alla sua morte, avvenuta 40 anni dopo il suo arrivo a Scete, nel 450 circa. Prima di morire, però, succede a Giovanni Nano per la guida della comunità.
UN SAGGIO DELLA CHIESA CATTOLICA
Arsenio è conosciuto come uno dei saggi della Chiesa Cristiana. Nell’iconografia classica Sant’Arsenio viene sempre rappresentato con la barba bianca, segno di saggezza, e con una ghirlanda di bacche di cipresso in una delle due mani in quanto il cipresso rappresenta la morte che Arsenio agognava e auspicava con la continua preghiera. Di lui ci sono rimaste alcune masse molto sagge che sono state tramandate grazie alla preziosa testimonianza di Daniele di Pharan, suo fraterno amico, e raccolte poi nel testo redatto da San Teodoro Studita che si chiama De Magno Arsenio. In Italia Sant’Arsenio è un santo molto venerato, soprattutto nell’omonoma località che si trova in provincia di Salerno. Qui, nella chiesa di Santa Maria Maggiore esiste una statua lignea del Santo che si dice sia stata protagonista di numerosi miracoli. Il 19 luglio di ogni anno, proprio partendo da questa Chiesa, viene organizzata una processione sempre piena di fedeli e curiosi. Sant’Arsenio viene venerato sia nella chiesa cattolica che in quella copta, nel giorno del 19 luglio che viene considerato quello della sua morte. La chiesa ortodossa, invece, festeggia Sant’Arsenio nella giornata dell’8 maggio.
GLI ALTRI SANTI CHE SI FESTEGGIANO OGGI
Insieme a Sant’Arsenio il 19 luglio vengono venerati dalla Chiesa Cattolica anche altri santi. Fra questi, abbiamo il Beato Achille, Sant’Aurea di Cordova, San Bernoldo di Utrecht, Santi Elisabetta Qin Bianzhi e Simone Qin Chunfu, Santa Macrina la Giovane, Beata Stilla di Abenberg, San Simmaco, Santi Macedonio, Teodulo e Taziano e, infine, San Giovanni Plessington.