E’ durato sei mesi il matrimonio celebrato a Savona tra una coppia gay, una delle pochissime a usufruire della legge cosiddetta Cirinnà sulle unioni civili in quella provincia (otto in tutto, tre dei quali nel 2016). Secondo quanto riporta oggi il quotidiano Il secolo XIX, è il primo divorzio dopo l’entrata in vigore di quella che doveva essere una svolta storica e di cui, guardando i numeri non solo a Savona, ma in tutta Italia, sembra non interessare gli stessi gay visto che quasi nessuno ne fa uso.
I diritti per le unioni di questo tipo di fatto esistevano già e quelli che mancavano anche secondo gli stessi omosessuali mancano ancora. E’ risaputo che la legge Cirinnà sia stata in fondo solo un grande spottone elettorale.
I due divorziati, uno straniero e un italiano, hanno chiesto l’avvio delle pratiche previste dalla legge in tema di regime patrimoniale all’interno di una coppia. La durata estremamente corta del matrimonio riporta a galla quanto in molti sostengono da tempo, e che cioè i matrimoni gay hanno vita ancora più corta di quelli etero, e sarebbe uno dei motivi per cui ci si oppone alla possibilità per questo tipo di coppie ad avere figli, anche se quello psicologico, crescere cioè senza una figura femminile, indispensabile per qualunque bambino, è certo il più importante.