Come sempre noi italiani quando il protagonista di qualche bell’episodio, sia di sport che di qualunque altra cosa, è nostro concittadino spariamo titoli giganteschi sottolineando la sua nazionalità. Insomma, siamo un paese da sempre un po’ sfigato e quando ci capita l’occasione, che sia Astrosamanta che ha fatto solo (bene) il suo dovere di lavoro, i nostri connazionali diventanti subito eroi. In questo caso però si può giustamente parlare di eroe, anche se anche qui si tratta in fondo di una persona che ha fatto al meglio delle sue capacità il suo lavoro.
Protagonista è il pilota Roberto Vallicelli pilota dell’Air Seychelles, decollato dalle Isole Mauritius in direzione Dubai. Dalla città araba alla stessa ora circa decollava invece diretto alle Mauritius un A380 della Emirates con a bordo 615 passeggeri e membri dell’equipaggio. L’aereo della Emirates viene autorizzato a scendere a una quota pari a 11.500 metri mentre si sta avvicinando all’Oceano Indiano. Ma i piloti della Emirates hanno capito male e sono scesi a 10.900 metri, esattamente la quota a cui volava Valicelli con il suo airbus con a bordo 277 passeggeri. A quel punto i comandi automatici dell’aereo hanno segnalato il pericolo di collisione: Vallicelli con grande intuito ha effettuato una virata decisa e ha così evitato lo scontro. I due jet si sono sfiorati di soli 14 chilometri, alla velocità di 900 chilometri orari. Avrebbe potuto essere una strage, circa mille morti, salvati dal colpo di reni del bravo pilota italiano. A casa Emirates invece qualcuno dovrà chiedere che razza di piloti usino che non capiscono le indicazioni di volo.