L’ha avvicinata con una scusa e le ha detto “Andiamo”, nonostante lei non fosse d’accordo perché “non lo conoscevo”. Sarebbe andata così, secondo il racconto choc reso noto da Repubblica.it una tentata violenza sessuale a scapito di una bimba cinese di sei anni, avvenuta domenica sera a Milano. Le rivelazioni della bambina sono state ritenute altamente credibili dalla Procura milanese poiché non avrebbero evidenziato alcuna sbavatura tra il racconto reso inizialmente al fratello maggiore e quello poi ribadito ai genitori con estrema lucidità. Il tutto si sarebbe svolto in zona Sarpi, in piena Chinatown, in un portone di un edificio nei pressi dell’abitazione della bambina. E’ qui che il pedofilo l’avrebbe spintonata tentando un approccio sessuale. “Allora mi ha preso per una spalla, mi faceva male. Mi ha fatto entrare in un portone, non di casa mia, ma in un palazzo vicino. E continuava a spingermi, fino a un cortile”, ha raccontato la piccola vittima.
NESSUN RISCONTRO BIOLOGICO MA BASI SOLIDE
Lo stesso racconto la bimba di sei anni lo ha reso nel corso di un’audizione protetta al cospetto degli psicologi che, con estrema delicatezza, stanno seguendo il caso. A quel punto, stando alle sue parole, l’uomo avrebbe provato ad abusare di lei abbassandosi i pantaloni. A metterlo in fuga sarebbero state proprio le sue urla che avrebbero richiamato l’attenzione dei condomini impedendo al suo violentatore di andare oltre. Sul caso sono in corso le indagini che si stanno compiendo nel massimo riserbo data anche la storia piuttosto delicata. Da ciò che si apprende, però, gli inquirenti avrebbero per le mani già abbastanza materiale per permettere, a breve, di parlare di una svolta. Le parole della bimba, infatti, avrebbero trovato pieno riscontro nelle immagini delle telecamere dalla zona. La minore avrebbe descritto in modo lucido il suo violentatore, un “omone” sulla quarantina, italiano o dell’Est europeo, con addosso un paio di jeans e una maglietta blu. Proprio le telecamere immortalerebbero il presunto orco in una sequenza della durata di un minuto al massimo, mentre spintona la bimba dentro al portone, la segue e poi esce dopo poco da solo dandosi alla fuga. Nonostante non vi siano i riscontri biologici in quanto, in seguito ad una accurata visita alla Mangiagalli, fortunatamente sarebbe stato scongiurato un rapporto tra la vittima ed il pedofilo, il suo racconto è sorretto da basi solide. La caccia all’orco è aperta da ore, ma pare che la polizia abbia già identificato il responsabile in quanto sarebbe stato immortalato da un’altra telecamera di Chinatown. Questo lascia pensare che il fermo del presunto pedofilo sia ormai vicinissimo.