Di loro si era perso ogni ricordo, eppure erano stati i primi missionari in Nord America a trasferirsi nel nuovo continente e ad aprire una missione stabile. Si tratta della missione Santa Catalina de Guale nelle isole di Santa Caterina davanti alla costa dell’attuale stato americano della Georgia, fondata intorno al 1570 più di 150 anni prima che San Junipero Serra arrivasse in California e alcuni anni prima della fondazione della missione di Sant’Agostino in Florida. La loro storia è poco nota per via dei tragici avvenimenti accaduti, che l’hanno fatta dimenticare per secoli. Quello che si sa che era stata aperta da cinque frati che vivevano qui pacificamente con i nativi gli indiani Guale, predicando il vangelo. Nel 1597 però uno dei frati, Padre Pedro de Corpa, si oppose al secondo matrimonio di uno dei nativi battezzati, cosa che fece infuriare alcuni di loro. Il frate venne decapitato il 14 settembre 1597 e la sua testa appesa a un palo davanti alla missione, gli altri quattro francescani seguirono poco dopo la stessa sorte. La loro canonizzazione è in corso da qualche tempo. Già a metà del 18esimo secolo si era persa ogni traccia della missione, ma negli scorsi anni un gruppo di archeologi ne ha ritrovato i resti, aiutando in questo modo il processo di canonizzazione.
Oltre a molto materiale appartenuto ai nativi come punte di frecce, sono stati ritrovati quattro rosari e un medaglione cristiano, appartenuti sicuramente ai frati uccisi. Gli scavi hanno anche portato alla luce una piazza circondata da una chiesa e un piccolo monastero. Dodici palme sono state poi piantate per segnare quello che era il piccolo villaggio missionario. Adesso però c’è il rischio che questo sito storico scompaia di nuovo, questa volta per sempre, per colpa dell’erosione portata avanti dal mare. David Hurst Thomas, l’antropologo che ha guidato la missione archeologica, ha lanciato l’allarme, sottolineando come il sito rivesta una portata storica non solo per quelle isole, ma anche per la storia degli Stati Uniti: “E’ uno dei siti storici più importanti del periodo coloniale spagnolo e sarebbe davvero triste scomparisse per sempre”.