Conosciuta come una sorta di sergente di ferro, la vera persona con i pantaloni di casa Clinton, dura e combattiva, Hillary Clinton non è mai stata un mostro di simpatia, ed è uno dei motivi, secondo alcuni, perché gli americani alle scorse presidenziali non l’hanno votata. Questa sua personalità si è rinchiusa in un muro di desolazione e rabbia dopo la sconfitta, incapace di accettare il regolare processo democratico delle votazioni, incapace di capire che il suo buonismo liberal progressista non aveva trionfato come lei era convinta sarebbe successo. Da qualche settimana, come già detto su queste pagine, è uscito il suo libro What Happened, che riflette proprio sulla sua sconfitta elettorale. E finalmente, sfogliandone le pagine, si può vedere che anche lei, in fondo, ha un cuore. Succede di quando parla di papa Francesco, e di come aver visto casualmente un suo video le abbia spalancato il cuore e fatto capire che esistono valori ben più alti del semplice successo politico. Il video in questione era un intervento a sorpresa del pontefice a un convegno, la TED Talk che si teneva a Vancouver, una conferenza annuale dedicata al futuro della Terra, della società e della tecnologia, argomenti che stanno molto cari a Bergoglio.
Ebbene, ha raccontato la Clinton al Washington Post di come la vista inaspettata di quel video abbia cambiato il suo cuore: «Erano trascorsi poco più di sei mesi da quando aveva ricevuto la più grande delusione della sua vita e aveva ancora l’amaro in bocca per essere stata sconfitta da Donald Trump. E provava risentimento verso i bulli di Trump che non avevano mai dimostrato verso gli elettori un livello di empatia simile al suo». Guardandolo e ascoltandolo, aggiunge, ha capito che doveva aprire il cuore e seguire il consiglio del papa: «Ha parlato di una ‘rivoluzione di tenerezza’. Che frase! Ha detto che tutti noi abbiamo bisogno degli altri, nessuno di noi è un’isola, un ‘Io’ autonomo e indipendente, separato dagli altri. Possiamo solo costruire il futuro insieme, includendo tutti». La Clinton, che è cristiana praticante, ma non cattolica, commenta che le parole del papa l’hanno spinta a praticare l’empatia radicale che «a dispetto delle divisioni sociali e ideologiche sia cruciale mantenere un senso di umanità comune, provando a guardare il mondo con gli occhi delle altre persone». Concludendo: «Grazie a Dio, nessun sistema può nullificare il nostro desiderio di aprirci al bene, alla compassione e alla capacità di reagire contro il male, tutti sentimenti che nascono dal profondo del nostro cuore».