LUCE CAPONEGRO/ L’ex pornostar Selen: “l’hard fu un errore, ma mio figlio mi ha perdonata”

- Niccolò Magnani

La nuova vita di Selen: Luce Caponegro si confessa al Corriere, l'ex pornostar "l'hard fu un errore e una condanna, mondo dark e oscuro". Il perdono del figlio e la fatica di ricominciare

selen_luce_caponegro_hard_pornostar_lapresse_2017 Selen, Luce Caponegro (LaPresse)

«Il porno è stato un errore e ci ho messo una vita a rimediare»: a parlare è Luce Caponegro, o se volete, Selen, una delle più famose pornostar degli Anni Ottanta e Novanta in Italia. Una bellezza sensuale e procace che ha scatenato i sogni di milioni di italiani e che incarnava appieno l’eredità fulgida di Moana Pozzi e Ilona Staller che però ad un certo punto ha deciso di smettere perché c’era qualcosa che non le andava più in quel mondo, qualcosa che non tornava e la tormentava. In una recente intervista al Corriere della Sera l’ex pornostar si racconta dopo essere tornata ad una vita “normale”, facendo l’estetista in Romagna, la sua terra. Non una “conversione” particolare, ma un lungo percorso per rendersi conto che quella vita le andava non solo stretta ma la stava proprio stritolando: «il mercato e il mondo del porno è dark,  scuro, quasi gotico. Era brutto vedere le ragazze dell’Est costrette al sesso estremo sei ore di seguito per un capriccio del regista, con una scena guadagnavano la paga di un anno a Budapest. Lo squallore, la droga a fiumi….», spiega la bellissima 50enne al giornalista del Corriere. Una vita di estremi, affascinante quando era ancora giovanissima e che sembrava illudere ad una carriera e una esistenza senza limiti e senza freni. «ho vissuto di estremi. Pensare che oggi è il contrario, il lasciarmi andare è un fatto eccezionale. Li ho conservati quei film, non li guardo mai. Non l’ho fatto per soldi ma come esperienza di vita», spiega ancora Selen, affermando come l’ultima parte della sua carriera sia stato un vero incubo da cui non credeva davvero di poterne uscire.

IL PERDONO DEL FIGLIO

«Gli ultimi tempi sono stati una tortura, la trasgressione era diventata un lavoro odioso. Ho dovuto fare film quando volevo smettere, cercando di costruire ciò che ho sempre desiderato, una famiglia», racconta Luce con malinconia rispetto a quel periodo difficile che le impediva di essere madre con quel desiderio sano che albergava nel suo cuore. Anche qui, Selen non racconta la sua redenzione come un passaggio brusco e “illuminante”, ma come un percorso irto e difficile che non le fa rinnegare il passato ma le fa rimpiangere di non aver compreso prima cosa davvero era importante per lei. Il figlio Gabriele, ad esempio, ha saputo che la mamma faceva la pornostar a scuola, nella maniera più sconveniente possibile: dagli amichetti di scuola che avevano visto quei vecchi film su Internet, con la mossa del figlio che è stata davvero sorprendente. «È stato lui ad affrontarmi, con delicatezza e sorprendente maturità: «Mamma, hai mai commesso errori?». Tutti ne facciamo, rispose lei. «Me ne puoi dire uno?». Una volta fumavo. «Me ne puoi dire un altro?». Le carte erano calate. «Tu facevi la pornostar». Non era un’altra domanda: era un’affermazione . Sì ero stata una pornostar, sei ferito?», chiede Luce al figlio minorenne. E lui, con naturalezza, replica: «Ci sono rimasto male poi ho pensato che da giovani si fanno errori, tu sei meravigliosa e ti voglio bene così come sei».

Quel perdono vale più di una vita intera nel porno, anche se quella stessa vita non la abbandona viste le ironie e i pregiudizi di chi nel suo paese la conosce e la riconosce. «Ho fatto tutto alla luce del sole, anche nella tv dove c’è più ipocrisia che nell’hard: ho avuto rapporti con tutti gli attori più celebri nell’hard (Rocco Siffredi? Un violento..), ma la vera sconfitta per me sono stati gli uomini». Esperienze di matrimonio distrutte, il padre di Gabriele semi-scappato e altri compagni volatilizzati. Ora è da sola Luce, spiega che ha voglia di innamorarsi, ma della persona giusta che la ami e la rispetti senza sfruttarla come avvenuto in passato; «Ciò che conta per me è crescere bene il mio cucciolo Gabriele. Gli ho detto che avrei voluto dargli un padre, non ne ho bisogno, mi basti tu, mi ha detto. È stato come un lasciapassare, mi ha guarita», conclude così nella lunga intervista sul Corriere quella che ormai non può più essere riconosciuta solo come Selen.





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