CARABINIERI DENUNCIATI PER STUPRO. Non si sta se siano stati i carabinieri, a molestare le due turiste americane che l’altra notte uscivano dalla discoteca. Non si sa, e noi speriamo di no, ci auguriamo che siano scagionati da ogni accusa.
Ma mettiamo — mettiamo, facciamo finta — che invece fosse sì. Che cosa succederebbe? Che cosa cambierebbe, nella percezione che abbiamo delle cose? Mi azzardo a dire una cosa forse impopolare: niente.
Come, niente? Se la polizia invece di acchiappare i ladri si mette a rubare, non cambia niente?
Rispondo: c’è qualcosa di nuovo? Non si chiedevano già i romani “Quid custodies custodes?”, chi sorveglierà i sorveglianti? Non è notizia quotidiana scoprire funzionari e poliziotti conniventi con la malavita, in una o nell’altra parte del mondo? Certo, queste cose succedono, ma altrove, nel terzo mondo, dove c’è la miseria, in Russia, dove la malavita si è infiltrata ovunque; non da noi. Perché da noi no? Per quale ragione noi dovremmo essere migliori? Perché siamo ricchi? Perché siamo democratici? Perché abbiamo un’amministrazione statale più efficiente?
Sono tutte cose buone, queste. Non vorrei essere frainteso: non mi sogno neanche lontanamente di dire: vabbè, sono cose che succedono, che ci vuoi fare… No, non è questo il punto. Il punto è quello che metteva in luce Eliot, tanti anni fa, quando parlava degli uomini moderni che “sognan[d]o sistemi talmente perfetti che più nessuno avrebbe bisogno d’esser buono“. Non esistono sistemi perfetti. È bene che ci siano buone leggi, e che chi le infrange sia punito, e tanto più se chi le infrange indossa una divisa che lo impegna a farle rispettare. Ma non illudiamoci. La lotta per essere buoni è una lotta che combattiamo tutti, ogni giorno. Mi permetto di ribadirlo con una citazione autorevolissima, l’enciclica Spe salvi di Benedetto XVI: “un progresso addizionabile è possibile solo in campo materiale. Nell’ambito invece della consapevolezza etica e della decisione morale non c’è una simile possibilità di addizione per il semplice motivo che la libertà dell’uomo è sempre nuova e deve sempre nuovamente prendere le sue decisioni. La libertà presuppone che nelle decisioni fondamentali ogni uomo, ogni generazione sia un nuovo inizio”.
Ogni giorno, ognuno è chiamato a decidere da che parte stare.