FLICK/ Cos’è? Facebook inventa la nuova unità di misura del tempo: così (non) cambierà la nostra vita

- Dario D'Angelo

Flick: si tratta della nuova unità di misura temporale inventata da Facebook. Equivale ad a 1/705.600.000 secondi. Ma inciderà soprattutto nella vita degli sviluppatori, non nella nostra...

orologio_meccanismo_rosso_fermo_web_2017 Immagini di repertorio (foto da Pixabay)

Quando si dice che Facebook ha cambiato le nostre vite non si fa un errore. Dal suo avvento, il marchio di Zuckerberg ha rivoluzionato le nostre interazioni sociali, il modo che abbiamo di rapportarci l’un l’altro, per non parlare del numero di matrimoni che ha mandato in crisi. Bene, adesso Facebook interviene perfino sulle unità di misura, a dimostrazione che ciò che realmente si traduce con l’espressione “creare un immaginario” è probabilmente uno degli obiettivi del noto social network. L’ultima novità si chiama Flick. Nome facile da ricordare, ma che potremo presto dimenticare senza particolari ripercussioni. Non si tratta, infatti, dell’ultima reazione messa a disposizione dal team Facebook. No, più “semplicemente” di una nuova unità di misura temporale. Facebook, insomma, fa le cose in grande. Perché non è da tutti svegliarsi la mattina e dire: “Toh, da oggi ricalibro un po’ la connotazione che il mondo ha del tempo”. Ma allora chi riguarda questo flick? Soprattutto gli sviluppatori. Capiamo di cosa si tratta.

COS’E’ IL FLICK?

Abbiamo detto che il flick è la nuova unità di misura temporale inventata da Facebook, ma ora circostanziamolo meglio. Quanto dura un flick? Per renderci conto di quanto duri poco possiamo dire che non si fa in tempo a dire flick che è già passato. Per la precisione equivale 1/705.600.000 secondi ed è leggermente più ampio di un nanosecondo. Con lui avranno a che fare come detto soprattutto gli sviluppatori, quelli – cioè – che, come ricorda Il Corriere della Sera, nel linguaggio C++  riusciranno a dividere e a sincronizzare in maniera più precisa i frame dei video, soprattutto nell’ambito della realtà virtuale. Un tecnicismo insomma, come ha spiegato anche l’ingegnere Christopher Horvath sulla piattaforma per sviluppatori GitHub. Il maggiore beneficio sarà che gli sviluppatori non dovranno più usare virgole, decimali e approssimazioni sincronizzando i contenuti audio e video, a varie frequenze e senza errori. Si chiama Flick, basta poco più di un nanosecondo per migliorare le cose.





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