Dall’Austria scende in campo per la ricostruzione del Ponte Genova il big Strabag AG, cercando di “approfittare” del periodo di stallo attuale su quali aziende/gruppi potrebbero organizzare il piano di ricostruzione del viadotto Morandi. Il Commissario Bucci dovrà districarsi nelle prossime settimane con le gare da impostare, ma intanto arriva l’autocandidatura del big dell’edilizia austriaca: in una esclusiva RadioCor, la presidente di Strabag Italia Marina Humitsch spiega di come siano pronti «a partecipare alla ricostruzione del ponte Morandi a Genova», ha raccontato ad Edilizia e Territorio (il Sole 24 ore). La filiale italiana vale oggi 100 milioni di euro di ricavi ed è controllata dal colosso austriaco Strabag AG: «Siamo interessati alla ricostruzione del ponte, aspettiamo dal commissario le regole per l’affidamento degli appalti. Siamo un’impresa di costruzione generale parte di un gruppo da quasi 15 miliardi di euro, abbiamo già realizzato in Italia diverse opere infrastrutturali, tra cui un maxi-lotto del Quadrilatero Marche Umbria, un lotto della Pedemontana Lombarda, un lotto della Sgc Siena-Grosseto, e all’interno di queste opere molti ponti e viadotti. Fra l’altro abbiamo spesso collaborato con Cimolai, una delle migliori imprese nel mercato della carpenteria metallica, e saremmo felici di lavorare con loro anche per il ponte di Genova», illustra il piano la presidente di Strabag Italia.
PONTE MORANDI, AUTOSTRADE INVIA PROGETTO A BUCCI
Una volta che il commissario Bucci si sarà candidato ufficialmente, il gruppo austriaco si candiderà ufficialmente, pronti anche a collaborare con più gruppi contemporaneamente: «Circa le procedure di affidamento, siamo anche noi in attesa di capire meglio come si muoverà il commissario, ma credo che un affidamento diretto sarebbe in contrasto con le norme europee, ci aspettiamo che ci sia almeno un invito alle imprese qualificate e interessate, e la possibilità di un confronto competitivo», spiega la Humitsch ancora ai colleghi di Edilizia e Territorio. Nel merito della ricostruzione del Morandi, la Strabag entra nei dettagli dei materiali: «ertamente l’acciaio è il materiale giusto per la ricostruzione del ponte di Genova, sia per la velocità che può garantire sia dal punto di vista psicologico, per dare il segno di una svolta. Tuttavia credo che a guidare l’operazione, come capogruppo, debba senza dubbio essere un’impresa generale di costruzione. Noi abbiamo spesso lavorato con la Cimolai di Pordenone, davvero un’ottima impresa, seria e affidabile fra l’altro. Con loro da ultimo abbiamo demolito e ricostruito in 8 mesi i padiglioni 29 e 30 della Fiera di Bologna (un intervento da circa 46 milioni di euro, inaugurato il 13 settembre scorso). Ma sempre gli appalti hanno visto noi come capogruppo, e Cimolai in Ati oppure subappaltatore». Una possibile insidia per Fincantieri, deputata dal Governo per entrare in ricostruzione del Morandi – ma non avrebbe i requisiti per ricostruirlo come emerso in un focus sempre del Sole 24 ore – ma soprattuto per Autostrade, il più bistrattato che però non demorde: oggi il Consiglio di Amministrazione di Autostrade per l’Italia ha fatto sapere in una nota che «ritenendo essenziale l’obiettivo di ripristinare nei minori tempi possibili il viadotto Polcevera, e avendo particolare riguardo alla comunità di Genova, ha autorizzato l’invio al commissario straordinario (il sindaco Bucci, ndr) del progetto per la ricostruzione del ponte Morandi elaborato dalla società, in adempimento delle previsioni di convenzione».