Dopo aver espresso la sua indignazione per la conferma, da parte della Cassazione, per Massimo Giuseppe Bossetti, il suo legale è tornato oggi a parlare e ha rilasciato anche alcune dichiarazioni in collegamento diretto durante la consueta puntata di Pomeriggio 5, intervenendo nel talk show condotto da Barbara D’Urso. Claudio Salvagni, ribadendo quanto detto in precedenza, ha parlato di colui che è stato considerato dai giudici come l’assassino di Yara Gambirasio come di “un uomo morto dentro” ma che, a suo dire, avrebbe la solidarietà delle altre persone che sono rinchiuse nel suo carcere e che, secondo l’avvocato, avrebbero capito che lui è innocente. “Non riesce più a mangiare ma non è un segno di protesta” ha poi detto Salvagni di Bossetti, rivelando che l’uomo ha pure scritto una lettera che lui personalmente recapiterà alla famiglia Gambirasio nei prossimi giorni. “Lui ha supplicato di effettuare la perizia sul Dna, e una chance doveva essere concessa anche all’ultimo degli uomini” ha attaccato l’avvocato, spiegando che presto verrà deciso quali strade verranno intraprese col suo assistito ora che, esauriti tutti i gradi di giudizio, per la giustizia italiana Bossetti è colpevole e sconterà l’ergastolo. “Vedremo ora quale sia la strada migliore per far emergere la verità, magari fare dei ricorsi alla Corte di Strasburgo, ma ci dovremo ragionare con maggiore serenità…” ha concluso Salvagni. (agg. R. G. Flore)
IL SUO LEGALE, “L’HANNO AMMAZZATO”
Sono parole dure quelle pronunciate nelle ultime ore da Claudio Salvagni, il legale difensore di Massimo Giuseppe Bossetti dopo che la Cassazione, nel terzo grado di giudizio, si era detto amareggiato dalla conferma dell’ergastolo per il suo assistito, ritenuto l’unico responsabile dell’omicidio di Yara Gambirasio. “Mi verrebbe voglia di urlare, non immaginate la disperazione di un uomo” ha detto l’avvocato, dicendo senza mezzi termini “lo hanno ammazzato” e poi dicendo di provare profondo disprezzo per quello che è successo a Bossetti. Salvagni infatti si è detto “un avvocato ma anche un uomo provato” dato che a suo dire non è stato consentito a un uomo difendersi e questa cosa “non è degna di uno Stato democratico” conclude il legale infine si dice “umiliato come uomo e come professionista, dato che come difensore di Massimo Bossetti che reputo innocente” e parlando di quanto è accaduto come di una barbarie perpetrata ai danni di “un uomo spento che cammina”. (agg. R. G. Flore)
AVVOCATO TAORMINA CONTRO LA CASSAZIONE
Un Massimo Bossetti in lacrime che chiede a tutta forza di poter lavorare dentro al carcere per poter superare il dolore per la sentenza definitiva decisa venerdì scorso a tarda serata dai giudici della Cassazione: ergastolo, carcere a vita per il muratore di Mapello accusato e condannato dell’omicidio di Yara Gambirasio. «Vorrei essere trasferito in un penitenziario dove poter lavorare. Per non impazzire chiedo di poter essere utile, di lavorare. Oggi non ho più nulla, mi resta il pensiero dei miei figli e della mia famiglia», sono le parole di Bossetti rese note da Quarto Grado ieri dopo la sentenza di Cassazione. Il detenuto avrebbe incontrato il cappellano nel carcere di Bergamo e dopo una notte insonne passata a piangere chiede con forza di poter lavorare, come piccolissimo modo per iniziare a superare il dolore per la morte di Yara e per essere condannato per un reato in cui, continua a sostenere, si proclama innocente.
RIVOLTA IN CARCERE DOPO LA SENTENZA BOSSETTI
Fischi, grida, urla contro la magistratura e tutti a favore di Bossetti: i suoi compagni in carcere credevano nella sua versione ed erano pronti a vederlo uscire dopo 4 anni di prigione. Invece la sentenza ha confermato l’ergastolo e nel carcere bergamasco è scattata la “mini rivolta” dei detenuti che gridavano “giustizia per Massimo”. «Ancora una volta ha perso il diritto. Abbiamo osato andare contro il sistema e il sistema ha vinto», hanno spiegato gli avvocati Bossetti, Claudio Salvagni e Paolo Camporini. D’ora in poi in Italia il processo non potrà più riaprirsi e saranno solo gli eventuali ricorsi alle Corti Ue a poter far cambiare il destino di Bossetti, oltre che l’ennesimo processo mediatico per la famiglia Gambirasio rimasta ancora in silenzio dopo la fine giudiziaria del tremendo caso d’omicidio della loro piccola Yara. «La Corte di Cassazione ha tradito il suo ruolo istituzionale ed è una situazione sempre ingravescente per la massiccia chiamata allo svolgimento di quelle funzioni altissime di magistrati inadeguati», ha scritto in maniera molto pesante l’avvocato Carlo Taormina dopo la sentenza di Bergamo. «La Corte di Cassazione ha commesso un errore, l’ennesimo errore nel non ordinare un nuovo processo contro Bossetti con lo svolgimento di una nuova perizia», sentenza Taormina che poi conclude «ha dichiarato inammissibile il ricorso e questo giuridicamente significa che gli avvocati hanno sbagliato il ricorso. Ma io so, per aver letto il ricorso, che esso era assolutamente ammissibile perché chiedere in accertamento può essere infondato ma non inammissibile».