Proseguono le reazioni politiche al certificato richiesto dalla regione Veneto agli immigrati, per ottenere il contributo sui libri, un documento che attesti il possesso di immobili o la percezione di reddito all’estero, per ottenere appunto l’agevolazione sui testi scolastici. Numerosi gli attacchi nei confronti della Lega, a cui ha replicato così Elena Donazzan, assessore veneta all’istruzione: «Il Veneto non si è inventato nessuna norma anti-immigrati, si limita ad applicare la legislazione nazionale in materia di erogazioni e contributi e chiede ai comuni di rispettarla. Tutto qui. Un mese fa la regione ha chiesto ai comuni di confermare o meno di aver ricevuto dai richiedenti con cittadinanza non comunitaria il certificato o l’attestazione rilasciata dallo stato estero di provenienza su eventuali redditi o patrimoni immobiliari o mobiliari, legalizzati dalle autorità consiliari italiane, così come previsto dalla normativa nazionale vigente. E’ l’applicazione in ambito regionale del decreto 394 del 1999, tuttora vigente, approvato presidente Ciampi su proposta del premierMassimo D’Alema». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
“SI NEGA IL DIRITTO ALLO STUDIO”
Arrivano le primissime reazioni dal mondo politico alla notizia della richiesta del Veneto agli immigrati di presentare un certificato per ottenere il bonus libri. La parlamentare del Partito Democratico Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati dem, ha commentato: “Chi richiede ai cittadini non comunitari per ottenere il contributo regionale sull’acquisto di testi scolastici, oltre alla certificazione Isee, un certificato sul possesso di immobili o di redditi all’estero, sceglie di disconoscere la situazione in cui versano le anagrafi e le strutture preposte alla certificazione patrimoniale degli stati di provenienza. Le istituzioni a guida leghista negano il diritto allo studio, vero elemento di integrazione e vaccino all’ignoranza, ma, si sa, sono in tanti nel governo ad essere contro i vaccini, seppur culturali. Chi si appella a regole scritte in tempi in cui la situazione migratoria era ben differente lo fa in modo bieco e strumentale”. Continua la Rotta, come riporta Tg Parlamento: “È in atto un accanimento inaccettabile che colpisce i bambini che va a ledere i più fragili. Ma gli italiani, come hanno già mostrato per la vicenda Lodi, hanno gli anticorpi per abbattere il virus del razzismo e della discriminazione”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
BONUS LIBRI A STRANIERI SOLO SE PRESENTANO IL CERTIFICATO
Veneto, richiesto certificato per il contributo libri agli immigrati: nuovo caso dopo Lodi, con la giunta a guida leghista che ha chiesto un documento aggiuntivo a chi non è italiano per ottenere agevolazioni su mense e scuola bus. Come riportato dai colleghi de Il Fatto Quotidiano, per ottenere il contributo regionale per l’acquisto di testi scolastici, in Veneto sarà necessario per gli alunni stranieri presentare un certificato sul possesso di immobili o percezioni di redditi all’estero rilasciato dalle autorità del Paese di provenienza. “La Giunta faccia chiarezza sui contributi per il buono libri: la documentazione richiesta ai cittadini non comunitari sta provocando ritardi e disagi“: questo quanto si legge in una interrogazione presentata alla giunta dal Partito Democratico con primi firmatari i consiglieri Francesca Zottis e Claudio Sinigaglia.
DOPO LODI, NUOVO CASO IN VENETO
Come prevedibile, si è scatenata una nuova bufera politica. Il Partito Democratico si è scagliato contro la Lega, ecco il commento su Twitter della dem Francesca Puglisi: “La Lega è forte contro i bambini ma docile con gli evasori. Dopo la discriminazione dei bambini stranieri nelle mense di #Lodi, la Regione Veneto utilizza uguale stratagemma per negare i buoni per i libri di testo. Basta. Ritirate quelle delibere vergognose. Chi tace è complice”. Una polemica che segue la vibrante protesta dopo i fatti di Lodi, ecco il commento di Teresa Bellanova: “I bambini non si toccano, scrive #DiMaio con tanta calma. Non si toccano quali, vicepremier? Quelli di #Lodi, di #Riace, di #Monfalcone, quelli che bloccate nei porti? Basta con questa miseria politicante da quattro soldi. Non siete come #Salvini, siete peggio. Siete complici”.