Truccavano i concorsi di polizia e militari con un algoritmo. Il sistema creato da un ingegnere informatico è stato però scoperto e 15 persone sono finite in manette, tra cui anche un generale in pensione e un colonnello in quiescenza. Alcuni di questi concorsi sono stati annullati nel 2016, cioè quelli delle forze di polizia, annullati in autotutela. Invece per i concorsi militari i vincitori sono stati comunque immessi in servizio. Sono almeno 43 i concorrenti che in cambio di denaro sono riusciti a vincere il concorso. I destinatari delle misure cautelari, come già emerso nel corso delle indagini preliminari, avevano modificato gli algoritmi per consentire ad alcuni candidati di superare le prove d’esame. L’ingegnere che modificava gli algoritmi è all’estero, per questo non gli è stata notificata l’ordinanza. I reati ipotizzati sono associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, alla rivelazione di segreto, alla truffa e alla ricettazione. Le indagini, eseguite dalla Guardia di Finanza – nucleo di polizia economica e finanziaria, sono state coordinate dal pm Giancarlo Novelli.
NAPOLI, TRUCCAVANO CONCORSI DI POLIZIA E MILITARI: 15 ARRESTI
Tra gli arrestati c’è anche Luigi Masiello, generale dell’Esercito in pensione. All’arrivo dei finanzieri a casa il generale ha lanciato il suo cellulare dalla finestra, ma i militari sono riusciti a recuperarlo. Ora lo smartphone, come riportato dal Corriere della Sera, è nelle mani della Scientifica che sta cercando di recuperare la memoria. Masiello nel 2016 era stato anche impegnato in politica: il generale in pensione si era candidato al consiglio comunale di Napoli nella lista “Napoli Popolare” a sostegno della candidata sindaco del Pd Valeria Valente. Agli arresti domiciliari sono finiti Fabio Ametrano, militare della Marina; Angelo Annunziato, Ciro Auricchio, Rocco D’Amelia, Francesco Interra, Sabato Vacchiano: tutti militari dell’Esercito; Stefano Cuomo della Capitaneria di porto; Giuseppe Claudio Fastampa, ispettore in congedo della Guardia di Finanza; Ciro Fiore, colonnello in quiescenza dell’Esercito; Luigi Masiello, generale dell’Esercito in pensione; Massimo Di Palma e Domenico Fiume; Raffaele Russo, titolare di una scuola di formazione; Claudio Testa, ingegnere informatico. In carcere invece è finito Giuseppe Zarrillo.