Soccorso dal 118 per un trauma cranico. Così si è conclusa la triste vicenda di violenza che ci giunge dal territorio di San Giovanni, in provincia di Arezzo, dove un padre 30enne è stato malmenato davanti alla figlia e alla compagna, per aver redarguito un gruppo di ragazzini che lanciava dei sassi in strada. Il genitore voleva dare il buon esempio alla figlia, ma è finito in ospedale, preso a calci e pugni da giovanissimi di 13/14 anni. E’ un problema serio quello delle baby gang, che attraversa trasversalmente tutta la penisola, da nord a sud. E’ delle ultime ore, ad esempio, la notizia di un’altra banda di adolescenti, tutti fra i 16 e i 17 anni, fermata dopo che aveva terrorizzato un parchetto di Verolanuova (provincia di Brescia), con rapine, lesioni e pestaggi di vario tipo. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
CASI IN AUMENTO
Vi abbiamo raccontato il brutto episodio di San Giovanni, Arezzo, occorso martedì, con un padre 30enne aggredito brutalmente da una baby gang. L’uomo ha riportato un trauma cranico, grande la paura per la compagna e per la figlioletta. E negli ultimi tempi sono aumentati sensibilmente gli episodi di violenza con protagonsti gang composte da ragazzi con meno di 18 anni. All’inizio del 2018 è stato scoperto un giro di spaccio gestito da minori tra i 15 e i 16 anni, mentre due ragazzi hanno messo nel mirino una scuola elementare con il lancio di pietro. Sandra Romei, assessore al Sociale, ha commentato a La Nazione: “La comunità degli adulti deve scuotersi, nessuno può chiamarsi fuori né restare indifferente. Ognuno per il proprio ruolo, famiglia, scuola, associazionismo e istituzioni, è chiamato a impegnarsi per individuare le azioni necessarie a prendere in carico il problema. Sarà cura del Comune cercare di stimolare al massimo questo percorso attraverso pratiche positive che diano ai ragazzi gli strumenti per vivere bene nella loro città”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
“NON TIRATE I SASSI” ED ESPLODE LA RABBIA
Pretendeva semplicemente che un gruppo di ragazzini la smettesse di tirare dei sassi in strada, ed è stato massacrato di botte. L’episodio sconcertante è accaduto nella giornata di martedì, in quel di San Giovanni, provincia di Arezzo (Toscana), e vede come protagonista in negativo un padre trentenne che ha provato a fare solo il suo dovere da genitore. Stava passeggiando con la figlioletta di pochi mesi e la compagna, in via Vetri Vecchi, vicino al Centro di Geotecnologie e alla stazione ferroviaria, quando ha notato degli adolescenti che gettavano dei sassi in strada dal giardinetto pubblico. Il ragazzo li ha rimproverati, e a qual punto è nato un diverbio che è sfociato in un violento pestaggio.
IL COMMENTO DEL VICE-SINDACO
Il gruppo di giovani, tutti fra i 13 e i 14 anni, hanno accerchiato il padre ed hanno iniziato a tirargli calci e pugni, facendolo cadere a terra e continuandolo a pestare anche sul volto e la testa. La furia si è placata solo quando sono intervenuti dei residenti, che accortisi di quanto stesse accadendo hanno allertato le forze dell’ordine: purtroppo però, una volta giunti sul posto i carabinieri della compagnia locale, dei giovani non vi era più traccia. L’episodio si è verificato attorno alle ore 18:30, e la vittima è stata portata al pronto soccorso per tutte le cure del caso. Sulla questione è intervenuto il vicesindaco di San Giovanni, Maurizio Viligiardi, che ha chiamato la vittima per accertarsi delle sue condizioni di salute: “Mi auguro che la vicenda sia chiarita in tempi rapidissimi – dice a La Nazione – perchè adesso si è davvero superato ogni limite. Bisogna scoprire e punire con fermezza i responsabili, siano essi maggiorenni o minorenni”.