Stefano Lucio Masia, condannato in via definitiva per i reati di stalking e molestie sessuali nei confronti di una collega, è stato licenziato dall’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari dove l’uomo, 60 anni, ricopriva il ruolo di responsabile del reparto di Cardiologia riabilitativa. Una decisione che, come spiega l’agenzia di stampa Ansa è giunta proprio dopo la sentenza di condanna emessa anche dalla Corte di Cassazione, dunque divenuta definitiva. La vittima, una fisioterapista che lavorava nella medesima struttura ospedaliera, presso l’ospedale Santissima Annunziata di Sassari. Gli episodi di molestie sessuali e soprusi che il dirigente avrebbe inflitto nei confronti della donna, risalgono al 2014. Da allora, Masia ha subito tre processi al termine dei quali però è stata accertata la sua responsabilità: in primo e secondo grado era stato condannato a 1 anno e 8 mesi. Per i tre gradi di giudizio, il 60enne molestò in modo continuativo e sistematico la collega non solo usando un linguaggio a dir poco scurrile ma anche palpeggiandola.
PRIMARIO LICENZIATO: IN PASSATO AVEVA VINTO RICORSO
La vittima di molestie perpetrate per lungo tempo dal primario di Cardiologia riabilitativa, stanca di subire sul posto di lavoro i continui soprusi, decise alla fine di denunciare tutto alla Asl ed alla Procura. Da qui i tre processi a carico di Stefano Lucio Masia che si sono conclusi con la conferma in Cassazione della condanna in primo e secondo grado a 1 anno e 8 mesi, in seguito alla quale ha fatto seguito anche il suo licenziamento. Come riporta Cagliaripad.it, la fisioterapista, assistita dall’avvocato Nicola Satta, dopo l’apertura dell’inchiesta era riuscita a farsi trasferire in un altro reparto, mentre il primario era stato inizialmente sospeso per sei mesi dalla Asl, vincendo però il ricorso davanti al giudice del lavoro e tornando presto al suo posto. Due giorni fa, però, il direttore generale dell’Aou ha firmato ufficialmente la delibera di licenziamento del primario.