Treviglio, professore picchiato da un alunno 13enne: nuovo episodio di violenza in aula nella scuola media Cameron. Come riportato da L’Eco di Bergamo, il docente ha richiamato lo studente per i continui disturbi in classe, invitandolo a uscire: il tredicenne però ha reagito, sferrando un pugno al volto al professore, rimasto ferito. Esclusa la frattura del naso, il prof è rimasto molto scosso dall’episodio e il giorno successivo non è tornato al lavoro. Conosciuto e temuto dagli altri studenti, il ragazzini avrebbe avuto altri precedenti violenti a scuola con gli insegnanti ed era già stato sospeso per uno spintone. Il tredicenne, già bocciato in una occasione, è stato nuovamente sospeso dal dirigente scolastico per tre settimane. Non sono ancora giunte reazioni dall’istituto Cameroni, ma a prendere posizioni di fronte all’ennesimo caso di violenza ai danni di un docente sono stati i Sindacati.
LA PRESA DI POSIZIONE DEI SINDACATI
Salvo Inglima della Cisl scuola Bergamo ha commentato così ai microfoni del Corriere della Sera: “Lascia sconcertati quanto accaduto nella Bassa la giovane età dello studente rende il caso più allarmante. Ancora una volta gli insegnanti diventano un bersaglio. Alla base c’è la perdita di prestigio e di ruolo sociale del docente”. E denuncia: “Registriamo sempre di più la fatica dei professori a gestire le classi, tra famiglie che interferiscono nell’attività didattica e ragazzini che si sentono padroni del mondo. La mia solidarietà all’insegnante ferito”. Sull’episodio è giunta l’analisi anche di Silvia Bernardini della Flc Cigl di Bergamo: “Non si può più parlare di casi isolati ma di un fenomeno nuovo. Dopo le ultime riforme, la scuola non è più vista come un’istituzione ma come un supermercato che eroga servizi, necessaria per portare a casa il titolo di studio senza troppi problemi. Si è rotto il patto tra genitori e insegnanti mettendo in crisi il ruolo di questi ultimi. L’istruzione perde valore e chi insegna perde autorevolezza con episodi di derisione fino all’aggressione”.