Santi Crispino e Crispiniano si festeggiano nella giornata di oggi 25 ottobre. Si tratta di due martiri i quali, soprattutto in tempi passati, godevano di molta popolarità tra fedeli che li veneravano con grande e profonda devozione. In base ciò che si narra soprattutto per ciò che concerne i documenti di matrice agiografica, i Santi Crispino e Crispiniano erano tra loro fratelli e provenivano da una famiglia tutt’altro che umile. D’un tratto, stanchi dei fasti di una vita priva di ogni tipologia di spiritualità, decisero di dedicarsi a quest’ultima, dapprima convertendosi al cristianesimo, poi svolgendo una delle mansioni più modeste, quella del calzolaio. Da Roma, centro nevralgico del vizio, decisero di trovare dimora in Gallia, terra di provincia nella quale la vocazione del missionario trovò terreno fertile. Scendendo maggiormente nel particolare, i due fratelli trovarono ospitalità nella comunità di Soissons, piccolo paesino all’interno del quale il loro spirito mite ed il loro fascinoso carisma fecero quasi immediatamente un numero considerevole di proseliti. Successivamente ad alcuni anni vissuti stabilmente in questo piccolo angolo di quella che è l’odierna Francia, Crispino e Crispiniano vennero catturati e condotti al prefetto del pretorio, un Certo Rictius Varus, acerrimo oppositore del sempre più influente culto cristiano. Numerose furono le torture e le sofferenze alle quali vennero crudelmente sottoposti, supplizi sopportati anche e soprattutto con l’aiuto di una fede incrollabile. Alle interminabili torture succedette l’atto definitivo, quello della condanna a morte. Nell’età medievale la loro storia non smise mai di essere raccontata e trasmessa di generazione in generazione, al punto tale che a furor di popolo vennero proclamati dalla Chiesa Santi protettori dei calzolai e dei ciabattini. Quella che è la loro più diffusa rappresentazione visiva li raffigura indaffarati nel loro lavoro, quasi come immortalati ella produzione di zoccoli.
Santi Crispino e Crispiniano, le feste legate alle figure dei Santi
Il giorno nel quale vengono commemorate le figure di San Crispino e San Crispiniano numerose sono le feste che trapuntano in lungo ed in largo la nostra penisola e non solo. In particolare, festa nulla affatto da trascurare è quella che caratterizza una celeberrima località incastonata nella incantevole regione marchigiana. La comunità in questione è quella di Porto Sant’Elpidio. Il 25 ottobre, all’interno dell’incantevole location costituita dal centro cittadino, viene svolta una simpatica competizione nella quale i tutti i cittadini che intendono partecipare si sfideranno nella produzione di una scarpa da donna, nel minor tempo possibile. Altra iniziativa degna di nota è dedicata allo stoccafisso, con questo che diventerà il protagonista principale di uno show cooking ed una degustazione. Rimanendo nell’ambito della meravigliosa cittadina di Porto Sant’Elpidio, il centro marchigiano vede come patroni e protettori proprio i santi Crispino e Crispiniano. Istituito come comune autonomo nel 1952, Porto Sant’Epidio trova i suoi primi insediamenti umani sin dall’antichità. A testimonianza di ciò vi è il ritrovamento di reperti risalenti alla civiltà villanoviana. Tra le tante attrazioni architettoniche che decorano armoniosamente la cittadina vi è ad esempio Villa Murri, una maestosa dimora storica dove il regista italiano Bolognini decise di ambientare una delle sue più famose pellicole, dal nome “Fatti di gente per bene”. Altro sito annoverabile in questa prestigiosa lista è Villa Baruchello, rivestita da un monumentale parco a sua volta ornato da rarissime essenze arboree.
Gli altri Santi del giorno
Il giorno del 25 ottobre è dedicato anche ad altri Santi. Tra questi vi è San Mauro di Pecs. Limitati sono i documenti che testimoniano la vita e le gesta di questa figura enigmatica, esattamente come limitate sono le informazioni riguardanti la sua nascita, avvenuta presumibilmente intorno all’anno mille nell’attuale Ungheria. Altro santo da nominare è San Gaudenzio di Brescia. Teologo e scrittore di numerose opere letterarie, Gaudenzio venne eletto vescovo direttamente dal popolo bresciano, carica che da quest’ultimo venne rifiutata. Codesto rifiuto lo portò verso la terra santa, dove con ogni probabilità morì nel 410.