Sonya Caleffi, infermiera killer torna libera: l’angelo della morte ha scontato 14 anni di reclusione sui 20 previsti per buona condotta. La serial killer di Como è stata condannata per cinque dei diciotto-ventotto omicidi che gli sono stati attribuiti e il caso ha avuto grande rilevanza mediatica: in carcere dal dicembre del 2004, la donna è libera a tutti gli effetti dallo scorso 1 ottobre 2018. La Caleffi è stata infatti scarcerata grazie all’indulto e alla buona condotta. Il processo evidenziò che l’infermiera uccise dei pazienti malati, perlopiù anziani, tramite delle iniezioni di aria in vena che provocavano embolie. Dopo aver scontato una parte della pena, la quarantottenne è stata mandata in affidamento in prova ai Servizi sociali di Milano e nel 2010 si è sposata con un altro detenuto in carcere.
IL PADRE: “E’ STATA CURATA ED E’ GUARITA”
Intervistato dal Corriere della Sera, il padre di Sonya Caleffi ha commentato: “So che è difficile, ma vorrei che adesso calasse l’oblio su mia figlia. Si è pentita, è stata curata ed è guarita. Ha scontato la sua pena”. Omicidi commessi, secondo la killer, per farsi notare e sentirsi valorizzata da colleghi e superiori, ma le giustificazioni sono “apparse insufficienti”, come sottolineato dal legale Claudio Rea: “Nella realtà rimaneva ferma e imbambolata travolta dalle sue stesse azioni. Non sapremo mai le motivazioni vere che a mio parere sono collegabili a un disturbo di personalità curato in questi anni. Il carcere ha certamente avuto un effetto benefico, è servito a Sonya Caleffi che attraverso un lungo lavoro terapeutico è arrivata a una presa di coscienza e al rimorso, iniziando un percorso di risocializzazione”.