Un sistema di truffa e corruzione dietro alla vendita dei farmaci e all’intero mondo della sanità regionale: questo è stato verificato e indagato dai Nas di Parma nella vasta operazione che ha portato a 36 indagati e 11 arresti, con 7 aziende coinvolte. «Corruzione, induzione indebita a dare o promettere utilità, comparaggio farmaceutico, abuso d’ufficio, falso ideologico e truffa aggravata», sono tutti i reati – riportati dall’Ansa – di cui sarebbero protagonisti dirigenti sanitari e addirittura anche docenti universitari. Sono tutti responsabili, a più riprese, del settore farmaceutico regionale e sarebbero stati “pizzicati” in diverse trame corruttive e truffaldine: in queste ore, spiega l’Agi, sono in corso oltre 40 perquisizioni presso le abitazioni di altri professionisti e presso le sedi di società e note aziende farmaceutiche.
7 AZIENDE COINVOLTE IN ALTRETTANTE REGIONI
L’operazione “Conquibus” condotta dai Nas parmensi hanno emesso fino ad ora 11 misure cautelari a carico di docenti universitari, rappresentanti di aziende farmaceutiche e dirigenti medici. Ben 7 sono le aziende regionali coinvolte, precisamente in Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Umbria e Lazio. In prima battuta sono stati anche sequestrati 335.000 euro ritenuti provento dei reato di corruzione e truffa nelle varie sezioni indagate in tutta Italia. Per tutti gli altri dettagli della maxi operazione che vede ancora una volta immondo della sanità regionale coinvolto, saranno resi noti dal Procuratore della Repubblica di Parma nel corso di un’apposita conferenza stampa che si terrà alle ore 11,30 presso il Palazzo di Giustizia.