«Ora vi insegno come fare una bella bomba fatta in casa»: a Roma, un professore universitario è stato “beccato” a dare lezioni su YouTube e sul web su come costruire un ordigno “fatto in casa”, ma anche su come preparare il Tapt (materiale esplosivo usato in metà degli attentati terroristi dell’Isis in Europa) o addirittura come poter formulare un perfetto detonatore a distanza. Si chiama Paolo Maltese e tra le sue docenze ha insegnato anche alla Sapienza di Roma (fino al 2004): è accusato dalla Procura della Capitale di addestramento all’uso delle armi per via telematica. Il processo, cominciato ieri, lo vede in una posizione alquanto complessa dati i forti capi d’accusa: “come assemblare un ordigno dall’enorme potenza distruttiva, capace di provocare decine di vittime”, ad esempio, è una lezione rimasta online fino al 30 marzo 2016, ovvero solo 8 giorni dopo che a Bruxelles l’Isis compiesse una strage di massa con gli stessi metodi “insegnati” dall’ignaro professore romano. Come riporta oggi il Messaggero, Maltese – oggi 71enne – docente di tecnologie elettroniche dello stato solido e figlio del noto storico dell’arte Corrado Maltese, «aveva spiegato in maniera dettagliata i diversi passaggi per preparare in casa un vero e proprio ordigno».
A GIUDIZIO PROFESSORE UNIVERSITARIO EX SAPIENZA
Nel mirino della Digos il professore “esperto di bomba” ci finisce proprio per alcune segnalazioni avvenute dopo i 3 attentati di Daesh a Bruxelles (340 feriti e 32 morti, giusto per ricordare): è il 30 marzo 2016 e «gli agenti antiterrorismo che bussano alla sua porta pensano che davanti a loro ci sia un aspirante kamikaze radicalizzato», spiegano i colleghi del Messaggero nel report del processo. Nelle carte si legge che Maltese è sotto accusa soprattutto per aver pubblicato sul suo sito, oggi reso inutilizzabile dalla Polizia Postale, «modalità di preparazione e le accortezze da adottare nella realizzazione del perossido d’acetone, potente esplosivo primario e nella fabbricazione di un detonatore a distanza». Secondo il pm Gianluca Mazzei, che si sia trattato di “ingenuità” da parte del professore ha ben poca importanza e ora Paolo Maltese si dovrà difendere da pesanti accuse per quelle “lectio magistralis” di cui si poteva decisamente fare a meno.