Nel tempo in cui al padre sarà proibito assistere alle partite del figlio, tre anni per il daspo appena ricevuto, quest’ultimo magari sarà diventato un campioncino di calcio conteso da qualche grande squadra. Ma lui non potrà vederlo. Perché il bambino adesso ha 11 anni e milita nell’Udinese under 11, ma senza il padre sicuramente riuscirà a maturare calcisticamente e umanamente molto di più. Perché di genitori così si fa volentieri a meno, almeno sui campi di calcio. Presuntuosi, violenti, brutali, manipolatori dei figli. Lo scorso settembre a San Vito al Torre, in Friuli, si stava disputando la partita del torneo under 11 tra Udinese e Ancona. Il padre esagitato di un ragazzino militante nella squadra friulana aveva dato fastidio per tutto il tempo contro i giocatori avversari fino a quando è scoppiata la lite con un genitore dell’Ancona.
RISSA TRA GENITORI
Fino a quando l’uomo ha sferrato un pugno al secondo, facendolo cadere a terra. La partita era stata immediatamente sospesa, immaginiamoci la vergogna e il turbamento del figlio di quella specie di animale. Il sindaco Gabriele Zanin aveva scritto una lettera alle due squadre, esprimendo il disappunto per l’episodio anche a nome della comunità e che i due personaggi in questione non sarebbero più stati graditi nello stadio. E’ poi intervenuta la questura che ha comunicato al violento il Daspo: non potrà più assistere a partite dell’Udinese e dell’Ancona per un periodo di tre anni. Quando il ragazzino gli chiederà perché non lo accompagna alle partite, speriamo abbia il buon gusto di rispondergli: perché tuo padre è una persona da cui stare lontani e che dà il pessimo esempio ai ragazzini.