Era attesa per il pomeriggio di oggi l’autopsia sul corpo di Marianna Pepe, ex campionessa Azzurra di tiro a segno, trovata senza vita lo scorso giovedì in casa di un amico a Muggia. Solo l’esame autoptico avrebbe potuto fare totale chiarezza sulle cause di quel decesso che aveva portato via all’età di soli 39 anni l’ex stella della Nazionale. Nei giorni scorsi il pm Lucia Baldovin aveva conferito l’incarico al medico legale e sebbene per l’esito definitivo occorrerà comunque attendere alcuni giorni, già emergono le prime importanti indiscrezioni che contribuiscono a rappresentare una vera svolta nel caso. A renderle note è l’agenzia di stampa Ansa, che ha rivelato come l’autopsia avrebbe confermato l’assunzione di sostanze da parte di Marianna Pepe. L’ex campionessa 39enne e madre di un bambino di 5 anni (lo stesso che avrebbe dato l’allarma all’amico che li ospitava dei mancati segnali della madre, al suo risveglio), sarebbe morta per via di una “grave insufficienza cardiorespiratoria provocata dall’assunzione di farmaci, alcol e probabilmente altre sostanze”. Siamo ancora nel limbo delle indiscrezioni trapelate dai primissimi risultati dell’autopsia compiuta nel tardo pomeriggio di oggi. Per scoprire con esattezza di quali sostanze abbia assunto Marianna Pepe occorrerà tuttavia attendere ancora qualche giorno, quando cioè saranno resi noti i risultati di un altro esame chiave, ovvero quello tossicologico che sarà eseguito prossimamente.
MORTE MARIANNA PEPE, LE PRIME IPOTESI
Marianna Pepe, ex campionessa di tiro a segno, aveva chiesto ospitalità all’amico, il 40enne Antonio Vidmar, per sfuggire al compagno violento, nonché padre di suo figlio, con il quale le lite erano ormai all’ordine del giorno. Sul suo corpo, però, i soccorritori del 118 intervenuti dopo l’allarme lanciato dall’amico, non avevano trovato alcun segno di violenza mentre si erano prontamente accorti dell’assunzione di qualcosa rivelatosi letale. Già nei giorni scorsi la procura, come spiega Il Piccolo, aveva confermato i dubbi in un comunicato ipotizzando una morte improvvisa “conseguente a insufficienza cardiorespiratoria da edema polmonare secondario a verosimile polintossicazione da diverse sostanze”. Lo stesso amico aveva testimoniato che Marianna Pepe la sera precedente aveva assunto psicofarmaci. “Eravamo ubriachi, avevamo bevuto tutto il pomeriggio e poi lei mi ha chiesto qualcosa di forte per dormire. Le ho dato Diazepam, io ne ho preso un po’ ma lei si è bevuta tre quarti di boccetta… Non so se poi ha preso anche altro. Io in casa tengo medicine e altri psicofarmaci”, erano state le parole dell’uomo. Ora però occorrerà attendere il secondo esame chiave per capire quale tipo di sostanza si sarebbe rivelata mortale e, in caso di droga, tentare di risalire a chi gliela abbia fornita.