Catania, ruba identità ad invalido e commette sfilza di reati/ Accusato di bigamia: é scappato con un’ucraina
Catania, ruba identità ad invalido e commette sfilza di reati. Un 55enne catanese è accusato di furto d’identità, truffa e bigamia

An uomo ha rubato l’identità ad un invalido di Catania per anni, di modo da non pagare le tasse e compiere svariati reati. L’episodio ha come protagonista in negativo Giuseppe Di Silvestro, 55enne originario di Ramacca, nel Catanese, poi trapiantato a Casale Monferrato (Piemonte) e quindi a Montefiore Conca, in provincia di Rimini. La sua storia è raccontata dall’edizione online di Repubblica ed è degna di nota perché il suddetto Di Silvestro ha finto per anni di essere una persona che in realtà non era, di modo da evadere le tasse e sposarsi due volte. Prima di lasciare il suo paese d’origine ha rubato l’identità ad un compaesano invalido civile grave, ricoverato presso una struttura di Palagonia. Dopo aver portato a termine il furto ha lasciato la Sicilia e si è trasferito prima in Piemonte e poi in Romagna, dove, sotto mentite spoglie, ha lavorato come operaio senza mai pagare le tasse, per poi ricevere anche la disoccupazione quando ha perso il lavoro. Non contento, ha deciso di sposare una donna ucraina, nonostante in Sicilia risultasse coniugato con quattro figli.
CATANIA, RUBA IDENTITA’ A INVALIDO E COMMETTE UNA SFILZA DI REATI
Una vera e propria doppia vita quella di Giuseppe Di Silvestre, che è durata fino a quando al vero invalido di Palagonia non è stata recapitata una cartella esattoriale dell’agenzia delle entrate da 4mila euro, per via di alcune tasse non pagate. A quel punto un parente del malato, insospettitosi, si è recato presso l’ufficio delle tasse e poi in comune, dove risultava che l’invalido fosse domiciliato a Casale Monferrato, che fosse un operaio specializzato e che non avesse versato un euro di tasse. Scoperto il furto d’identità, l’anziano si è recato presso i carabinieri dove ha denunciato la vicenda. Giuseppe Di Silvestro è finito in manette e con lui la sorella Anna di 62 anni e la seconda moglie, la 52enne Valetina Yuriyvina Dyptan. I tre fermati sono accusati dei reati di furto d’identità, sostituzione di persona e truffa ai danni dell’Inps. L’operaio e la moglie ucraina sono inoltre accusati di bigamia.
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