Strappa letteralmente un pezzo di lingua con un morso al suo aggressore proprio quando lo stupratore sembrava averla soggiogata. Così si è liberata di lui ed è scappata via, con i vestiti a brandelli, dopo aver subito la brutale violenza per la quale è finita in ospedale, al Cto di Firenze. La donna, una cinquantenne di Grosseto, ha riportato una frattura alla mandibola e altre lesioni sul corpo, oltre a quelle psicologiche. La vicenda risale alle prime ore di giovedì mattina: è stata violentata sulle scale di un parcheggio, vicino al centro storico, da un egiziano di ventuno anni, Elsisi Mohamed Ismail Kamel, con regolare permesso di soggiorno, che lavora con altri connazionali in un’attività commerciale di Grosseto. Lei, in completo da lavoro, aveva lasciato l’auto in un parcheggio a ridosso delle Mura medicee per dirigersi sul luogo di lavoro, distante poche centinaia di metri. Doveva salire una rampa di scale, un po’ nascosta. Qui la “belva” l’ha raggiunta, come ricostruito da La Nazione. In quei momenti terribili nessuno è passato o si è fermato.
STRAPPA LINGUA ALL’AGGRESSORE CHE VUOLE VIOLENTARLA
Il ragazzo l’ha scaraventata a terra, facendole sbattere la faccia, poi le è andato sopra. Le ha strappato i pantaloni, l’ha bloccata e picchiata con pugni al volto, poi ha cominciato a palpeggiarla e a baciarla. La cinquantenne ha trovato la forza di reagire e di cogliere l’attimo per mordergli la lingua, staccandone un pezzo. Il giovane si è subito staccato e lei si è rialzata cominciando a correre. Un collega di lavoro, insospettito per il ritardo, è arrivato in suo soccorso. L’ha vista arrivare con il ragazzo che la stava inseguendo, con la bocca insanguinata. Quando lo ha fermato e gli ha chiesto spiegazioni, l’aggressore ha abbozzato una scusa, «mi hanno picchiato in discoteca», prima di andare via. Si è diretto al pronto soccorso, dove i carabinieri però non lo hanno trovato. Ma i militari lo hanno trovato poco distante, e lo hanno fermato. Ora si trova nel carcere di Grosseto in attesa dell’udienza di convalida del fermo. Pare che, pur risultando incensurato, l’egiziano sia stato già segnalato per i suoi tentativi di violenza da parte di altre donne, tra cui una collega della vittima.