Un allenatore ultra quarantenne è stato rinviato a giudizio con l’accusa di violenza sessuale aggravata e continuata su una ragazzina che all’epoca dei fatti aveva appena 13 anni. L’ennesima storia di violenze e abusi su minori ha visto come teatro la città di Ravenna. Secondo quanto riferito da Il Resto del Carlino, l’uomo avrebbe abusato più volte della giovane vittima nel tragitto tra casa e la palestra dove la ragazzina si recava per allenarsi. La notizia del rinvio a giudizio a carico dell’allenatore è arrivata nella giornata di ieri e rispecchia a pieno la richiesta avanzata dal pm Stefano Stargiotti, accolta dal gup Corrado Schiaretti. Il processo che lo vedrà imputato prenderà il via a partire dai primi di maggio del prossimo anno e in quell’occasione saranno presenti in aula anche i genitori della 13enne vittima di violenze, i quali si sono costituiti parte civile. La difesa del 40enne aveva tentato di far cadere le accuse a carico del suo assistito chiedendo il non luogo a procedere e riconducendo le continue molestie ad un “equivoco o a un fraintendimento”.
VIOLENZA SU 13ENNE, L’INDAGINE A CARICO DELL’ALLENATORE
L’indagine a carico dell’allenatore di Ravenna, accusato di violenza sessualeviolen su una 13enne, era partita in seguito alla denuncia relativa all’ultimo episodio di abusi. In quell’occasione, secondo quanto contestato dall’accusa, la ragazzina fu portata dal suo allenatore ultra quarantenne, a bordo della sua auto, in un punto isolato, di notte ed in aperta campagna. Lì era stata palpeggiata contro la sua volontà. Una volta tornata a casa, la giovane aveva confidato tutto alla madre raccontando anche altri particolari degli abusi sessuali che si ripetevano da tempo, ovvero – stando al racconto della vittima – ogni volta che l’allenatore la riaccompagnava a casa dopo gli allenamenti in palestra. Era stata proprio la madre a chiedere all’uomo di riaccompagnare la figlia poichè gli stessi genitori della 13enne si fidavano ciecamente di lui. Quel viaggio in auto fino a casa, di appena una manciata di chilometri, però, ogni sera era destinato a trasformarsi per la ragazzina in un incubo.