L’inaugurazione dell’anno accademico all’Università di Firenze e la visita all’ospedale pediatrico Meyer: il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nella sua visita ufficiale nella città toscana ha spiegato che l’università è un elemento non solo fondamentale nella cultura ma nello stesso tessuto storico e sociale del nostro Paese. «Le università sono il luogo principe per affermare la cultura del Paese e hanno un ruolo fondamentale e decisivo per la democrazia e la Repubblica», ha spiegato nel corso dell’inaugurazione dell’anno accademico all’interno del meraviglioso nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio. Un passaggio centrale della prolusione, Mattarella l’ha dedicato al tema delicato e spinoso del razzismo, per gli 80 anni dalle Leggi Razziali della dittatura nazifascista: «Questi ottant’anni ci hanno riportato al ricordo di una pagine grave, triste e spregevole della nostra storia. E questo mi porta a ricordarvi una frase di un giovane ventenne della Resistenza, la cui lettera è pubblicata tra quelle dei condannati a morte della Resistenza. La sera prima di essere fucilato dai nazifascisti questo ragazzo scrive ai genitori che tutto questo è avvenuto perché la vostra generazione un giorno ha deciso di non volerne più sapere della politica». Non solo, per il Capo dello Stato, anche oggi come allora vale l’esigenza di una società consapevole «attiva, vigile, che alimenti così le istituzioni in maniera genuina perchè, quando le istituzioni vedono indebolite questo rapporto deperiscono e si inaridisce la loro vitalità». In conclusione, Mattarella ha ricordato come la cultura debba sempre essere lo strumento, «l’antidoto contro questo pericolo per rendere più forte la convivenza e migliorare la vita delle istituzioni mantenendo un rapporto di connessione tra queste e la società».
FUORIPROGRAMMA PER MATTARELLA AL MEYER DI FIRENZE
Dopo l’inaugurazione dell’anno accademico, il capo dello Stato si è trasferito per una visita ufficiale ad uno dei centri d’eccellenza della sanità italiana, l’ospedale pediatrico Meyer di Firenze: nel trasferimento però un piccolo fuoriprogramma che ha fatto temere conseguenze ben peggiori. Un 13enne è stato infatti investito da una moto della polizia stradale nel corteo presidenziale: il ragazzo è stato portato in ospedale dove gli è stato diagnosticata una brutta frattura alla gamba, caso vuole proprio al Meyer. Secondo quanto riporta il Tirreno, l’agente sarebbe scivolato in curva «e la moto ha finito la sua corsa contro il ragazzo che sembra stesse attraversando la strada». Non è in gravi condizioni e qualche ora dopo la visita che arriva a sorpresa: Mattarella, dopo aver appreso quanto successo, ha voluto deviare il suo percorso ed è andato nella sala dove era stato ricoverato il 13enne. Ha scherzato con lui e gli ha fatto una promessa: «se vieni a Roma ti firmo il gesso». Dopo aver incontrato il presidente della Repubblica, è lo stesso ragazzino a scherzare coi medici e con i giornalisti presenti: «che figo Mattarella!».