Don Luca Favarin “Niente presepi se non accogliamo i migranti”/ Replica Don Aldo “Una provocazione”

- Davide Giancristofaro Alberti

Don Luca Favarin “Niente presepi se non accogliamo i migranti”. La replica Don Aldo “Una provocazione”. Continua il dibattito sulla provocazione del prete padovano

Don Luca Favarin, provocazione sul presepe Don Luca Favarin (Facebook)

Proseguono le polemiche dopo le dichiarazioni del prete di Padova, Don Luca Favarinn, che ha invitato i fedeli a non fare il presepe se poi non mettono in pratica la loro fede aiutando i migranti e le persone bisognose. L’appello diramato su Facebook di pochi giorni fa, che ha creato non poco scalpore, è stato il seguente: «Oggi fare il presepio è ipocrita. Il presepe è l’immagine di un profugo che cerca riparo e lo trova in una stalla. Esibire le statuette, facendosi magari il segno della croce davanti a Gesù bambino, quando poi nella vita di tutti i giorni si fa esattamente il contrario, ecco tutto questo lo trovo riprovevole». Un pensiero che non è piaciuto a molti, visto che lo stesso Don è stato spesso e volentieri ricoperto di insulti via web. Ma Luca non si è dato per vinto, ed ha ribadito la questione nelle scorse ore, intervistato dai microfoni di Radio Padova: «Chi se ne frega delle statuette – dice – se non sono simbolo di un percorso interiore e sociale che dobbiamo fare. C’è gente che muore per le strade, che soffre – ribadisce – ma noi poniamo un segno di accoglienza nelle nostre case e gesti di non accoglienza fuori».

DON LUCA FAVARIN FA ANCORA DISCUTERE

Condanna pressoché unanime negli studi di Storie Italiane, programma in onda su Rai Uno ogni mattina, a cominciare da un collega di Don Luca Favarin, leggasi Don Aldo, che invece sostiene l’esatto contrario. «Facciamolo il presepe, moltiplichiamoli», dice il prelato fra gli applausi del pubblico presente: «Ricordiamo chi ha ideato il presepe “San Francesco” – ha proseguito Don Aldo – che in un periodo storico tra religioni e simboli, ha creato il simbolo dell’accoglienza dei poveri, mettendo al centro un Gesù non voluto da nessuno, dando ricchezza al volere della povertà». Secondo Don Aldo è necessario non mischiare ideologia e politica con il presepe: «Penso che lui abbia voluto fare un gesto provocatorio – concludo – mettere il focus sui migranti, ma non condivido questo appello».





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