Un piccolo “caso” giornalistico che però rileva una “smentita” che fino in fondo non convince: riavvolgiamo e proviamo a capire cosa è successo sull’asse Santuario di Lourdes e quotidiano italo-francesi come “Libero” e “Le Figaro”. La notiziola dovreste averla trovata sul web e riguarda un pezzo del collega Renato Farina che, citando le fonti dell’autorevole quotidiano francese Le Figaro, riflette sul caso delle presunte aperture alle coppie gay con relative benedizioni promesse del Santuario della Madonna di Lourdes. Secondo l’ultimo bilancio noto del 2015, gli introiti di Lourdes ammontano a 25 milioni di euro, ma le spese superano questa cifra di 2,5 milioni: per questo motivo, scrive Libero (su fonti francesi) ci sarebbe il prossimo 14 febbraio 2019 una pubblica benedizione alle coppie omosessuali nella cittadina dove la Santa Vergine Maria apparve a Bernadette. Lo stesso Farina scriveva nell’articolo che attendeva e sperava nella smentita del Santuario perché altrimenti si sarebbe palesata la rivoluzione di “una parte della Chiesa post-moderna” che intende rendere “attraente” la proposta cristiana agli occhi di un mondo secolarizzato e sempre meno interessato alla vera rivoluzione, quella pura, radicale e umile di Gesù Cristo.
IL SANTUARIO MINACCIA DI QUERELA LIBERO (E NON “LE FIGARO”?)
La smentita è arrivata alla fine ma è durissima e si scaglia contro Libero (e forse anche Le Figaro, anche se non abbiamo la conferma al momento) per quel titolo «Lourdes apre ai gay, vengano pure qui a giurarsi eterno amore» e per il contenuto dell’articolo. «Questo articolo, firmato dal giornalista Renato Farina è stato ispirato da un’unica fonte, ovvero un articolo del quotidiano francese Le Figaro. E questo articolo, pubblicato il giorno prima, contiene informazioni sul Santuario di Lourdes false o fuorvianti. L’autore dell’articolo pubblicato da Le Figaro, che si firma sotto pseudonimo, non ha mai contattato il Santuario, che ha intrapreso le opportune azioni per ripristinare la verità». Non solo, promette di adire a vie legali per ristabilire la verità, spiegando come «il Santuario non ha ambizioni finanziarie, tranne quella di poter continuare la sua missione di accoglienza di tutti i pellegrini che vi si recano per raccogliersi in preghiera, per chiedere una grazia, una conversione o una guarigione. Dopo 160 anni di storia, la Grotta di Lourdes rimane un Santuario cattolico. Il suo ministero pastorale pertanto è in pieno accordo con il magistero della Chiesa, soprattutto per quanto riguarda l’accoglienza benevola di tutte le persone» (fonte La Stampa). In realtà a leggere l’articolo di Farina tutta quella “mistificazione” e “offesa” contro il Santuario non la si scorge (anzi, tutt’altro) eppure lo smentita addirittura mira alla querela contro il quotidiano italiano. Contattato brevemente dal Sussidiario.net, dopo aver già replicato su Libero, Farina spiega come il suo articolo fosse tutt’altro che offensivo e oltre tutto i responsabili del Santuario «non correggono nulla nel merito della notizia, anche Le Figaro non ha finora ricevuto smentite» di alcuna sorta.