Sta definendosi il bilancio dello spaventoso incidente a Quarto Oggiaro a Milano, con una palazzina di quattordici piani che ha preso fuoco con molte persone che non riuscivano a mettersi in salvo. E quattordici sono stati anche gli intossicati, con il più grave che resta un tredicenne di origini marocchine andato in arresto cardiaco. Una situazione che i Vigili del Fuoco hanno faticato a domare, tanto gravi sono sembrate le condizioni dello stabili e difficile l’evacuazione da portare a termine. Un malfunzionamento di una caldaia, probabilmente, alla base della tragedia anche se la dinamica dell’incendio è ancora tutta da chiarire. Il Sindaco di Milano, Beppe Sala, ha già disposto che le famiglie evacuate dalla palazzina incendiata vengano ospitate in alberghi convenzionati con il Comune per emergenze di questo tipo. (agg. di Fabio Belli)
“COME LE TORRI GEMELLE”
Le testimonianze che continuano ad arrivare dal palazzo di Via Cogna a Quarto Oggiaro raccontano di una situazione che nelle scorse ore è stata molto più drammatica di quanto si potesse intuire dalle prime notizie sul luogo. Le fiamme erano altissime, tanto che i caschi dei Vigili del Fuoco si sono quasi sciolti e un ragazzino è in fin di vita proprio per la forte intossicazione da gas. «Il pianerottolo era talmente nero che non vedevo niente, ho intravisto una persona che usciva dall’appartamento che ha preso fuoco. Era lì che diceva, “vieni via, vieni via”, e io ho aperto la porta per uscire dalle scale perché l’ascensore si blocca. Era tutto nero, non si vedeva niente», racconta una vicina di casa della famiglia di quel 13enne originario marocchino. Un’altra spiega ai giornalisti di Fanpage Milano, «Gridavano tutti, sembravano le Torri Gemelle, si volevano buttare tutti giù», lasciando l’impressione di veri attimi di terrore in questo pomeriggio milanese.
“UDITA UNA ESPLOSIONE”
Emerge una possibile “spiegazione” sull’incendio del Palazzo a Quarto Oggiaro: alcuni testimoni presenti nel condominio di Via Cogne raccontano di aver udito diversi scoppi, «varie esplosioni» come se dei vetri si rompessero tutti di un colpo. Solo dopo sono comparse le fiamme che hanno cominciato a perdere un appartamento al 10mo piano e poi si sono diffuse anche ai piani superiori, mentre tutti i condomini venivano evacuati di gran velocità onde evitare danni maggiori. Resta gravissimo il 13enne ricoverato all’ospedale Sacco, starebbero tentando un’operazione in extremis per provare a salvargli la vita, ma la situazione resta assai compromessa. Come riporta l’Ansa, il ragazzo di origini marocchine rimasto intrappolato per diversi minuti all’interno della casa in fiamme, «è stato immediatamente attaccato all’Ecmo, un macchinario che permette di ossigenare il sangue tramite la circolazione extra corporea, ma le sue condizioni sono considerate disperate». Secondo una nota della Soreu di Milano, la Sala Operativa Regionale dell’emergenza urgenza sanitaria, «a provocare l’incendio è stata verosimilmente un’esplosione». (agg. di Niccolò Magnani)
#QuartoOggiaro (MI) #14feb 12:15, numerose squadre di #vigilidefuoco intervenute con 12 automezzi per l’#incendio di un appartamento al decimo piano di un palazzo. Evacuato l’intero stabile, 13 persone soccorse, tra cui un ragazzo in gravi condizioni affidato al personale medico pic.twitter.com/KDrVDQoH7n
— Vigili del Fuoco (@emergenzavvf) 14 febbraio 2018
SCIOLTI CASCHI DEI VIGILI DEL FUOCO
È gravissimo il 13enne coinvolto suo malgrado nel drammatico incendio a Quarto Oggiaro: il ragazzino, intossicato e rimasto intrappolato per diversi minuti vicino al rogo, è in condizioni critiche all’ospedale Sacco. È nato in Italia, riporta Tg Com24 ma è di origini marocchine come la famiglia evacuata da quel maledetto decimo piano dove si sarebbe sviluppato l’incendio nei primi attimi di panico. Le fiamme sono ormai in via di spegnimento per i Vigili del Fuoco che però hanno dovuto affrontare momenti di estrema difficoltà per via del calore propagato dalle fiamme altissime: «Quando siamo entrati in casa si sono sciolte le visiere dei nostri caschi per il caldo. Lo stabile è stato completamente evacuato. Dal punto di vista strutturale, è tutto agibile tranne i due piani interessati», spiegano i Vigili del Fuoco. Sono invece lievemente intossicati gli altri 11 condomini presenti all’interno del palazzo in fiamme a Milano, periferia Nord.
INCENDIO IN UN PALAZZO DI QUARTO OGGIARO
È allarmante la situazione al momento in cui vi stiamo scrivendo in un palazzo nella periferia di Milano, precisamente a Quarto Oggiaro, dove un vasto incendio sta provocando non pochi problemi nell’evacuazione di tutti i condomini e nel soccorso dei tanti intossicati coinvolti nel rogo. Colonna di fumo nera visibile in tutto il nord di Milano, lo stabile alto 14 piani in via Cogne 20 ha iniziato a prendere fuoco all’improvviso appena dopo mezzogiorno al decimo piano per cause ancora tutte da verificare: ben sette mezzi di vigili del fuoco sono intervenuti per cercare di domare al più presto le fiamme diffuse ai piani più alti. Un primo bilancio lanciato dai soccorsi sul posto parla di una decina di condomini intossicati e un bambino invece molto grave recuperato con la gru dei Vigili pochi istanti fa. Avrebbe 10 anni e le sue condizioni sono molto critiche dopo il gas respirato durante l’incendio; ha subito un arresto cardiaco ed è stato accompagnato privo di sensi all’ospedale Sacco, come spiega il Giorno nelle ultime notizie. Atre sette persone hanno inalato il fumo provocato dal rogo ma sono state medicate sul posto senza il trasporto in ospedale.
EVACUAZIONE IN CORSO
Tutte le operazioni di evacuazioni sono ancora in corso nel palazzo di Via Cogne dopo che l’incendio prosegue anche se con meno intensità rispetto a due ore fa: gli appartamenti dei piani alti sono stati smembrati dall’incendio che al momento potrebbe essere stato originato da qualsivoglia motivazione, forse una fuga di gas o una stufa malfunzionante, ma non vi sono conferme. Al momento, il condominio è stato comunque evacuato da tutte le persone che attivamente hanno richiesto aiuto e che sono state calate dalle finestre con le gru, se abitanti nei piani sopra il decimo. Resta però da rilevare se vi siano altri condomini all’interno delle stanze andate a fuoco e per questo i pompieri ancora non hanno concluso la loro operazione sul luogo del rogo, in via di spegnimento.