Prima ha provato a molestare su un autobus una giovane polacca, poi ci ha riprovato con un’altra ragazza. Non sapeva però che quest’ultima era una poliziotta, peraltro non una qualunque, bensì un’assistente capo della sezione reati sessuali della Squadra mobile della Questura di Roma. Lei venerdì pomeriggio ha arrestato un quarantenne originario del Congo, ma a tutti gli effetti italiano, per violenza sessuale. Dopo averlo fatto scendere dall’autobus davanti agli altri passeggeri e aver avvertito il maniaco di lasciarla stare, lo ha ammanettato. Ma ciò non è bastato per fermarlo, a questo punto la poliziotta lo ha bloccato. Sono poi arrivate in suo aiuto le volanti. Proprio in quel momento, come riportato dall’Ansa, la prima ragazza si è fatta avanti e, vinto timore e vergogna, ha raccontato cosa le era accaduto poco prima sull’autobus della linea 64 dell’Atac. Così il 40enne è stato accusato anche di quelle molestie.
PALEGGIA DONNA, MA È POLIZIOTTA: CONGOLESE ARRESTATO
La poliziotta, che stava tornando a casa al termine del turno di lavoro, si è prima qualificata con decisione e poi ha intimato più volte all’uomo congolese di fermarsi. Ma anziché desistere, come ricostruito dall’Ansa, ha continuato le molestie provando anche a baciarla. A quel punto la donna ha reagito e lo ha arrestato. E poi ha raccolto la testimonianza della ragazza polacca. Sono sempre più frequenti comunque le dimostrazioni di coraggio. Lo fa notare la Questura di Roma, che in un comunicato ha parlato anche del progetto “Questo non è amore” e della presenza del “Camper Rosa” in varie province d’Italia, dove sempre più donne denunciano episodi di violenza fisica e psicologica. I momenti di incontro si stanno rivelando efficaci per rompere l’isolamento e il dolore delle vittime di violenza di genere. Coinvolti anche operatori specializzati: oltre a personale di Polizia, anche medici, psicologi e rappresentanti dei centri antiviolenza.