Osvaldo Cocucci impiccato sul treno a Savona: dopo aver già tentato il suicidio in passato, l’88enne ha deciso di farla finita su un treno Intercity. Coinvolto in processo Andreotti, Cocucci è stato uno dei banditi e collaboratori di giustizia più chiacchierati e la sua improvvisa morte, giunta per suicidio, non ha convinto molte persone sul web: “Chi non sceglierebbe un treno per impiccarsi? È talmente ovvio…Impiccato nel bagno del treno, è Osvaldo Cocucci: l’uomo dei segreti tra #Andreotti e #Sindona”, “Suicida su un treno Osvaldo Cocucci: era legato al mistero Sindona ?????? @a_meluzzi caso unico al mondo di uomo che si impicca a bordo di un treno, mentre va a fare una visita medica”, “”Osvaldo Cocucci, 88 anni, italoargentino il cui nome è legato ad alcuni dei grandi misteri italiani, ai processi a Giulio Andreotti e alla morte di Michele Sindona” a 88 anni gli è venuta la depressione…certo..certo…”, “Savona, uomo trovato impiccato su un treno: è Osvaldo Cocucci. Il bandito italo argentino citato nel processo Andreotti. Che stranezze della vita”. (Agg. Massimo Balsamo)
TENTO’ IL SUICIDIO IN PASSATO
Con il suo suicidio, Osvaldo Cocucci ha voluto dire addio portandosi dietro un ulteriore mistero, esattamente come tutti quelli che lo hanno visto coinvolto, dalla morte del faccendiere Michele Sindona al suo coinvolgimento nel processo ad Andreotti. Anche per il nome di “uomo dei misteri italiani”, appare più affascinante oggi considerare anche la sua morte un “giallo”, anche se, come riporta Askanews, l’88enne italo-argentino Cocucci in realtà già in passato aveva manifestato il desiderio di farla finita, anche per via del suo conclamato stato depressivo. La polizia ovviamente ha avviato le opportune indagini per fare luce sul suicidio avvenuto con un foulard all’interno di uno dei bagni del treno partito da Nizza e diretto a Milano. Il corpo è ora stato messo a disposizione dell’autorità giudiziaria e l’autopsia, alla quale sarà sottoposto nei prossimi giorni, potrà consentire di spazzare via ogni dubbio sul suo decesso. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
SUICIDIO ANOMALO? TRA SINDONA E ANDREOTTI, IL MISTERO RIMANE
Tra Michele Sindona e Giulio Andreotti, i misteri del passato di Osvaldo Cocucci riaffiorano dopo lo strano “suicidio” ancora non confermato dalle autorità: di sicuro è morto impiccato, ma se sia stato suicidio o omicidio al momento non è dato saperlo. Qui sotto vi abbiamo riportato tutte le anomalie fino a questo momento emerse nelle indagini, mentre intanto l’autopsia sarà disposta nei prossimi giorni: pare che l’uomo soffrisse di depressione ma ancora va spiegato cosa si facesse a Nizza (era salito sul treno lì prima di trovare la morte attorno alla stazione di Finale Ligure) e soprattutto perché non è stato trovato nulla dei suoi effetti personali, oltre che eventuali biglietti scritti prima del suicidio. Di certo, il suo passato “pesa” assai sula morte, seppur a 88 anni e in circostanze non chiare, proprio come non chiare erano (e sono) i casi “gravitanti” attorno a Osvaldo Cocucci: Banco Ambrosiano, Cosa Nostra, Michele Sindona, lo Ior, l’omicidio Calvi e i processi Andreotti. (agg. di Niccolò Magnani)
TRA SOSPETTI E ANOMALIE
La Polfer e la Squadra Mobile di Savona indagano sulla morte di Osvaldo Cocucci, trovato morto impiccato nel bagno di un treno. L’88enne è stato trovato impiccato con un foulard nel bagno di una carrozza del treno Thello Eurocity Nizza-Milano alla stazione di Savona. Sembrerebbe un suicidio, ma le modalità sono anomale: la porta del bagno è stata trovata aperta, inoltre per impiccarsi con il foulard all’appenino Cocucci avrebbe dovuto piegarsi con la testa di lato. Come riportato dal Corriere della Sera, risulta comunque che l’88enne fosse malato di leucemia. Cocucci era salito sul treno a Nizza, come risulta dal biglietto ferroviario che gli è stato trovato in una tasca. Gli investigatori hanno trovato nel treno l’impermeabile dell’anziano, ma nessun bagaglio né il portafoglio. Il cadavere è stato scoperto in un bagno mentre il treno si trovava all’altezza di Finale Ligure. È stato uno dei controllori a dare l’allarme. (agg. di Silvana Palazzo)
SI AGITA LO SPETTRO DI ANDREOTTI PER INFANGARLO?
Si agita lo spettro del mistero nella morte per suicidio di Osvaldo Cocucci, 88 anni, trovato impiccato in un bagno del treno Nizza-Milano, “riesumando” la sua comparsa in alcuni dei processi a carico di Giulio Andreotti, accusato ai tempi di rapporti con Cosa nostra. Le accuse riguardano un presunto incontro fra i due risalente al 1970, e Frank “Tre dita” Coppola, boss siculo-americano, incontro che non è mai stato provato. Ne aveva parlato lo stesso Cocucci diventato nel 1997 collaboratore di giustizia. Prima però di agitare spettri del passato, la stampa farebbe bene a indagare chi era Colucci oggi, perché arrivava da Nizza, se viveva nella città francese, di cosa si occupava negli ultimi anni della vita, mentre sembra si voglia di nuovo tirare accuse infondate su Andreotti tanto per infangarlo anche dopo morto. Ogni scusa è buona, sembra. Oppure si voglia sottintendere che Cocucci sia stato ucciso oggi dalla mafia per vendetta per essere stato un collaboratore di giustizia, a 88 anni? tesi anche questa francamente ridicola, di lui non si ricordava più nessuno. E’ possibile che l’uomo, vecchio e solo, abbia voluto di sua spontanea volontà mettere fine a una vita dissoluta, tra delinquenza e disperazione (Agg. Paolo Vites)
IMPICCATO NEL BAGNO DEL TRENO NIZZA-MILANO
Il giallo del cadavere ritrovato ieri impiccato in un bagno del treno a Savona raddoppia il proprio mistero con l’identità rivelata della vittima: si chiama Osvaldo Cocucci, aveva 88 anni e soprattutto era uno dei malavitosi poi collaboratore di giustizia citato in alcuni dei processi a carico di Giulio Andreotti. Si è impiccato nel bagno del treno Thello Eurocity Nizza-Milano alla stazione di Savona dopo una lunghissima carriera dentro e fuori le aule di tribunale: era di ogni italo-argentine e il suo nome figura più volte nelle carte dei processi Andreotti dove vennero esaminati gli insondabili misteri legati al faccendiere Michele Sindona. Come è noto quest’ultimo, morto anche lui suicida in carcere, era stato condannato per aver commissionato l’imicii del commissario liquidatore del Banco Ambrosiano Giorgio Ambrosoli. La Polfer e la Procura di Savona indagano intanto sulla morte di Cocucci (avvenuta pare nel pomeriggio di ieri): secondo quanto riporta Fanpage, il ritrovamento del cadavere è avvenuto intorno alle 17 quando il capotreno del convoglio ha bussato alla porta della toilette chiusa. Non ricevendo nessuna risposta, ha deciso di aprire con la chiave di servizio e di fronte si è ritrovato lo spettacolo macabro e triste dell’anziano impiccato con una sciarpa.
CHI ERA OSVALDO COCUCCI
Secondo quanto ha rivelato la pm Cristiana Buttiglione alla Stampa, si tratterebbe di un suicido seppur anomalo: con sé non aveva alcun documento, nessuna valigia e nemmeno un telefono cellulare. Alcuni ipotizzano si possa trattare anche di un furto concluso tragicamente ma, visto il passato della vittima, potrebbe esserci molto di più che ancora non è stato neanche minimamente immaginato. Per capire chi era Cocucci è necessario fare un salto indietro nel tempo, all’interno di alcuni dei più intricati misteri dell’Italia nella Prima Repubblica: l’italo argentino suicida era un nome noto nella storia della malavita milanese, capo della banda di Federico Cerniglia, poi anche lui collaboratore di giustizia sul caso Sindona. «Era il 1997 quando Cerniglia aveva iniziato a collaborare con la magistratura raccontando di un incontro mai provato tra Andreotti e Frank Coppola, meglio noto come Frank Tre Dita»: quello che riporta il Fatto Quotidiano è un passaggio però mai provato in sede processuale, secondo cui il 7 volte premier avrebbe incontrato nel 1970 il malavitoso americano, a riprova di un legame tra Cosa Nostra e la Democrazia Cristiana. Come spiega l’Ansa, i giudici che processarono Andreotti, però, ritennero quel racconto completamente inventato: il nome di Osvaldo Cocucci compare proprio perché capo di quella banda che avrebbe avuto un ruolo nell’incontro con Andreotti, mai però dimostrato in alcun modo.