Non c’era una vera e propria faida familiare: così i parenti di Alessandro Neri, il giovane ucciso in provincia di Pescara, alla giornalista di Pomeriggio 5. Il caso è ancora avvolto dal più fitto mistero, in attesa dei funerali che, come riporta Rete8 sono fissati per domani, nel primo pomeriggio, a Spoltore. Nel pomeriggio di ieri sono proseguiti senza sosta gli interrogatori durante i quali sono stati ascoltati i fratelli del giovane ucciso, rientrati dall’estero, ma anche il padre ed un caro amico del 29enne. I carabinieri attendono anche l’arrivo di un cugino e l’ipotesi più accreditata resta quella di un delitto che si sarebbe potuto consumare in ambito familiare. Intenzione degli inquirenti è quella di ricostruire l’intricata vicenda partendo proprio dalla famiglia Lamaletto. Come riporta IlPescara.it, gli amici escludono categoricamente zone d’ombra nella vita della giovane vittima. Eppure nelle passate ore la madre del ragazzo continua ad insistere affinché si ricerchi proprio nell’ambiente familiare il possibile mandante dell’omicidio. Per il ritorno dei Ris occorrerà attendere solo il prossimo mercoledì, quando in seguito ai loro accertamenti sarà possibile fare chiarezza su quanto realmente accaduto. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
AL VAGLIO LE RELAZIONI DEL GIOVANE
L’omicidio di Alessandro Neri sta spingendo gli inquirenti a scavare a fondo nella vita del 29enne della provincia di Pescara. In particolare si stanno approfondendo le relazioni del ragazzo, da quelle familiari a quelle personali, per capire quale potrebbe essere il movente del delitto. In queste ultime ore la madre Laura Lamaletto ha riferito alcuni episodi collegati con la sua famiglia d’origine e che potrebbero diventare rilevati ai fini delle indagini. Una pista che gli investigatori stanno seguendo all’interno di un quadro generale e che ha comportato il recente sequestro di due auto di proprietà della famiglia Lamaletto e usate nell’azienda. Questa sera, venerdì 16 marzo 2018, Quarto Grado approfondirà le ultime notizie su Alessandro Neri ed il suo caso, con un focus particolare sulle piste finora considerate dagli inquirenti. Al Tg3 Abruzzo, la madre della vittima ha parlato di un fatto avvenuto quattro anni fa, quando il padre ed il fratello Camillo Lamaletto si sarebbero presentati nel suo ufficio per imporle di andarsene: “Hai tre ore di tempo”, le avrebbero detto, spingendola ad accettare per proteggere la famiglia. “Io ho sposato l’onestà che è all’antitesi della mia famiglia”, sottolinea, “ci hanno messo in mezzo ad una strada perché non mi piegavo al loro volere”.
LE TENSIONI FRA LE FAMIGLIE NERI E LAMALETTO
La difficile situazione con la famiglia della madre avrebbe procurato non poche preoccupazioni ad Alessandro Neri, il ragazzo della provincia di Pescara ritrovato morto nei giorni scorsi. “Aveva un dente avvelenato dopo questa cosa”, ha riferito la madre Laura Lamaletto riguardo al rapporto fra il ragazzo ed un cugino, che abita in quella stessa via Mazzini in cui è stata ritrovata la Fiat 500 di proprietà della vittima. La madre teme in particolare che Alessandro possa aver deciso di fare qualcosa per via dei difficili rapporti che si erano instaurati negli ultimi tempi fra i Neri e i Lamaletto. Secondo quanto ha riferito la donna al Tg3 Abruzzo, Laura Lamaletto avrebbe ricevuto infatti un sostegno mensile dalla famiglia di origine di circa 2 mila euro al mese, un aiuto che tuttavia sarebbe stato negato subito dopo. Ed è per questo che nonostante Alessandro ed il cugino avessero ripreso a frequentarsi di recente, continuavano ad esserci dei conflitti fra le due famiglie. Va sottolineato che gli inquirenti attualmente non confermano la notizia diffusa in questi giorni riguardo ad una presunta scomparsa del cugino di Alessandro Neri, nei giorni adiacenti al delitto.
SI INDAGA FRA LE AMICIZIE
Continuano gli interrogatori per l’omicidio di Alessandro Neri, con una particolare attenzione per la famiglia del giovane di Spoltore, in provincia di Pescara. Sono stati ascoltati infatti più volte il padre Paolo Neri ed i fratelli Paolo Junior e Massimiliano, quest’ultimo ritornato da Miami in seguito al delitto. La speranza degli inquirenti infatti è che i familiari diretti del 29enne possano fornire delle informazioni utili per agevolare le indagini, soprattutto per quanto riguarda le persone che la vittima frequentava. Un amico di Alessandro, sottolinea Rete8, ha smentito come nella vita del ragazzo ci fossero delle ombre oscure. Si era parlato infatti di un possibile collegamento fra il 29enne ed alcune amicizie pericolose, forse presenti in modo inconsapevole nella vita della vittima. “Tutte bugie”, ha affermato l’amico, “Se si conoscesse uno come Alessandro non si riuscirebbe a torcergli neanche un capello”.