Colpo di scena nell’inchiesta per il duplice omicidio di Jan Kuciak, giornalista investigativo slovacco, e della sua fidanzata Martina Kusnirova. I sette italiani arrestati giovedì con l’ipotesi di un coinvolgimento nelle uccisioni sono stati infatti rilasciati dalla polizia intorno alla mezzanotte di oggi, sabato 3 marzo. Come riferito dall’Ansa, gli inquirenti hanno motivato la scarcerazione dei sette (Antonino Vadalà, imprenditore al centro di un recente reportage del giornalista, Bruno Vadalà e Sebastiano Vadalà. E ancora: Diego Rodà, Antonio Rodà, Pietro Catroppa, 54 anni e Pietro Catroppa, 26 anni) spiegando che i termini della custodia cautelare (48 ore) sono scaduti senza che si sia riusciti ad individuare elementi o prove di colpevolezza in grado di giustificare la formulazione di un’accusa formale. Le stesse fonti non hanno fornito ulteriori dettagli.
ATTRITI SLOVACCHIA-ITALIA
Nonostante il rilascio dei 7 italiani arrestati giovedì, non pare definitivamente tramontata la cosiddetta “pista calabrese”, quella che vorrebbe la ‘ndrangheta coinvolta nell’omicidio del giornalista Jan Kuciak e della sua compagna. Il responsabile della polizia slovacca Tibor Gaspar, però, ha reso noto che in questo momento si sta lavorando su una nuova pista investigativa. Vanno registrate però delle frizioni tra Italia e Slovacchia. Il capo della polizia slovacca, infatti, ha negato di aver ricevuto in passato dai colleghi italiani informazioni sulle attività della ‘ndrangheta nell’est del Paese, come invece ha sostenuto il procuratore facente funzioni di Reggio Calabria Gaetano Paci, che ha dichiarato “già da tempo di aver ufficialmente posto all’attenzione degli organi di polizia internazionale e della polizia nazionale slovacca la necessità di monitorare le attività del gruppo dei calabresi arrestati perchè sospettati di essere coinvolti nell’omicidio del giovane giornalista Jan Kuciack e della sua compagna”. Come riferisce Rai News, lo stesso Paci, commentando la notizia delle scarcerazioni, aveva sottolineato:”Non entro nel merito dei provvedimenti adottati dall’autorità giudiziaria slovacca. Ciò che posso assicurare è che noi come Dda di Reggio Calabria continueremo a indagare su tutti quei gruppi di ‘ndrangheta che operano in Europa tutte le volte che ci sono elementi da approfondire”.