Non ricordava nulla Antonietta Gargiulo quando si è risvegliata pienamente dalla sedazione farmacologica. Accanto a sé ha trovato una delle sue due sorelle con suo marito, il fratello e tre persone con il camice da medico. Poi ha scoperto che erano due psicologhe e un anestesista del San Camillo di Roma. Pian piano ha realizzato di trovarsi in un letto di ospedale, di essere ferita seriamente ma in ripresa, di aver subito un’aggressione da parte del marito Luigi Capasso. Quei momenti sono stati ricostruiti da Pomeriggio 5 nella puntata di oggi: Barbara d’Urso ha raccontato che la donna è rimasta impietrita quando ha appreso di aver perso per sempre le sue due figlie per mano dell’ex marito, che poi si è ucciso. Pare che non abbia neppure pianto: ha chiuso gli occhi e i medici l’hanno sedata per calmarla. L’incontro è durato circa un’ora e ha lasciato tutti i partecipanti molto provati. A parlare per primo è stato l’anestesista, che le ha fatto una panoramica delle sue condizioni cliniche, spiegandole che non può aprire la bocca perché ha la mandibola immobilizzata in seguito all’intervento di ricostruzione a cui è stata sottoposta. Poi le ha detto che ha alle due ferite, meno gravi, all’addome e alla clavicola. Il peggio dal punto di vista medico è passato. Poi con i parenti ha cominciato a parlare dell’origine del ricovero. Gli psicologici l’hanno aiutata a ricordare che era stata sparata proprio dall’ex marito. Infine, con massima cautela le hanno detto delle figlie. I familiari hanno provato a rassicurarla: loro hanno un ruolo chiave nella nuova fase che si apre ora per Antonietta. Clicca qui per la ricostruzione di quei momenti fatta da Barbara d’Urso a Pomeriggio 5. (agg. di Silvana Palazzo)
PRETE CONTESTATO, I TANTI PERCHÉ NELLA SUA OMELIA
E’ stata un’omelia intensa e toccante, quella di Don Livio Fabiani, il parroco che oggi ha celebrato i funerali di Alessia e Martina, le due bambine uccise da Luigi Capasso nella ormai celeberrima e straziante strage di Cisterna di Latina. “Ora è tutto finito. Ma è davvero tutto finito?”, si domanda il prete che nel corso della celebrazione funebre ha avanzato numerosi perché, rimasti tuttavia senza una risposta. Don Livio ha poi aggiunto: “Sono circa 50 anni che sono sacerdote ed ho celebrato tanti funerali: funerali di persone suicide o uccise, di persone morte tranquillamente sul loro letto o tragicamente in incidenti vari, persone morte dopo una lunga malattia o morte all’improvviso senza che nessuno se ne accorgesse, giovani e anziani”. Nonostante questo si è detto per nulla abituato alla morte. “Quando vedo una bara bianca un senso di ribellione mi assale e tanti “perché?” affollano la mia testa. Perché? Mi chiedo e so che questo succede anche a voi, fratelli miei”, ha proseguito. Le risposte, a detta del prete, le troviamo esattamente nel luogo sacro scelto per la celebrazione dei due funerali, anche se poi, al termine dell’omelia, proprio quando il Don ha voluto rivolgere una preghiera anche al padre delle bambine, qualcuno ha contestato le sue parole. “Scusate ma la famiglia ha perdonato”, ha quindi replicato il prete con voce commossa. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
L’ULTIMO SALUTO: SERRANDE ABBASSATE E LUTTO CITTADINO
Il paese si è fermato in occasione dell’ultimo addio ad Alessia e Martina, le due bambine figlie di Antonietta Gargiulo e uccise lo scorso 28 febbraio dal papà Luigi Capasso. Mentre la madre, assente ai funerali delle sue due amate figlie, si è raccolta in preghiera insieme ad una consorella del gruppo religioso che frequenta, Cisterna di Latina sta vivendo una giornata di lutto cittadino. Oggi, infatti, non c’è stato il tradizionale mercato settimanale, le bandiere sono rimaste a mezz’asta e non c’è stata alcuna manifestazione, mentre le serrande dei negozi sono rimaste abbassate al passaggio del corteo funebre. All’arrivo dei carri, l’intero paese si è fatto sentire con un lungo e fragoroso applauso e la folla ha potuto seguire dall’esterno della chiesa la celebrazione grazie all’installazione di amplificatori, mentre la famiglia non ha voluto la presenza di maxi schermi all’esterno né di riprese e foto all’interno del luogo sacro. Anche lo stabilimento Findus dove lavora Antonietta si è fermato sospendendo per una giornata la produzione al fine di consentire ai colleghi della donna di prender parte al rito funebre di Alessia e Martina, al quale hanno aderito anche i piccoli compagni di scuola delle due vittime. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
PRETE PREGA PER IL PADRE
Durante il funerale di Alessia e Martina Capasso, sono intervenuti anche gli zii – i fratelli di Antonietta Gargiulo – che hanno ringraziato i tantissimi tributi di affetto che la comunità di Cisterna di Latina ha dato loro in questi giorni difficilissimi dopo la tragedia sconvolgente del carabiniere suicida Luigi Capasso. «Grazie per l’amore che Stiamo ricevendo da tutti voi, anche a nome di Antonietta, e grazie per le vostre preghiere perchè ci stanno dando la forza per andare avanti. Grazie per l’affetto che ci ha circondato. Desidereremmo che l’amore che ci avete dimostrato continuasse a circondare anche nostra sorella Antonietta», hanno letto in chiesa poco prima dell’uscita della salma, accompagnata da applausi, preghiere e anche molti striscioni all’esterno dopo la fine delle celebrazioni. «Solo che non doveva andare così…Solo che tutti siamo un pò più soli qui…Sempre nel cuore», scrivono alcuni compagni di classe delle due giovanissime vite uccise dalla follia del padre. Oggi lo stabilimento della Findus, dove lavora Antonietta Gargiulo e dove vi stava recando la mattina dell’aggressione di Capsso, ha deciso di sospendere la produzione per consentire a tutti i colleghi e dirigenti di recarsi al funerale per l’ultimo saluto ad Alessia e Martina. (agg. di Niccolò Magnani)
“NON POSSIAMO SPIEGARCI LA MORTE E LA TRAGEDIA”
Dopo essere stato contestato da una parte della Chiesa, il parroco che ben conosceva quelle ragazzine e la loro mamma tragicamente colpite dal carabiniere Luigi Capasso, ha voluto aggiungere un ultimo commento nella sua omelia che colpisce per la profondità umana e la mancanza delle consuete “banalità di rito”. «Sono circa 50 anni che sono sacerdote ed ho celebrato tanti funerali: funerali di persone suicide o uccise, di persone morte tranquillamente sul loro letto o tragicamente in incidenti vari, persone morte dopo una lunga malattia o morte all’improvviso senza che nessuno se ne accorgesse, giovani e anziani. Qualcuno potrebbe pensare che ormai sono abituato alla morte. No, non sono abituato!»: secondo Don Livio Fabiani, la morte di Alessia e Martina non è qualcosa che è possibile “spiegare” con la razionalità umana. «Quando vedo una bara bianca un senso di ribellione mi assale e tanti perché affollano la mia testa. Perché? Mi chiedo e so che questo succede anche a voi, fratelli miei»; all’uscita dai funerali, Cisterna di Latina ha fatto alzare in cielo centinaia di palloncini bianchi e rosa, con presenti tutti i compagni di classe di quelle due giovanissime vite spezzate dalla furia omicida del padre. (agg. di Niccolò Magnani)
“PREGHIAMO ANCHE PER IL PADRE”: CONTESTATO IL PARROCO
Sono uscite in questo momento le piccole salme di Alessia e Martina nella bara fuori dalla Chiesa di Cisterna di Latina: un funerale con un’altissima partecipazione di amici, familiari e gente comune che è venuta a pregare per quelle due anime che non meritavano la fine indegna e orrenda premeditata dalla follia del padre Luigi Capasso. Durante l’omelia del parroco Don Livio Fabiani ci sono stati momenti di tensione con alcune contestazioni proprio per il sacerdote che aveva parlato così: «Preghiamo anche per il padre». Dopo le urla e le contestazioni, il parroco ha risposto di nuovo «Scusate ma la famiglia ha perdonato. E’ con grande emozione che tributo l’estremo saluto terreno ad Alessia e Martina, due bambine da me conosciute e amate. Alessia, battezzata e comunicata da me, il 6 maggio avrebbe dovuto ricevere il sacramento della cresima e Martina a settembre avrebbe iniziato il suo cammino di catechesi parrocchiale. Ora è tutto finito. Ma è davvero tutto finito?». Una parola di speranza e un rilancio sulla possibilità che quelle due anime non siano perdute per sempre ma accolte da un abbraccio più grande ed eterno lassù in cielo. (agg. di Niccolò Magnani)
I FUNERALI DELLE FIGLIE
Antonietta Gargiulo ha saputo della morte delle due figlie Martina e Alessia, le due vittime della strage di Cisterna di Latina. La donna si trova ancora ricoverata presso il San Camillo di Roma e grazie ai medici è riuscita a superare la fase critica, anche se ha ancora bisogno del respiratore e non può parlare. D’accordo con gli specialisti che l’hanno in cura, i familiari l’hanno inoltre informata di quanto avvenuto quella mattina dello scorso 2 marzo, prima che Luigi Capasso si togliesse la vita. Quarto Grado approfondirà in particolare questa sera, venerdì 9 marzo 2018, le denunce fatte dalla donna all’ex marito nel corso dei diversi mesi. Si tratta di uno degli elementi che hanno spinto politica, istituzioni e cittadini a sollevare una forte polemica verso la dinamica dei fatti, soprattutto per via del fatto che l’Appuntato dei Carabinieri fosse ancora dotato della pistola d’ordinanza nonostante gli esposti dell’ex moglie. Erano stati infatti diversi gli episodi di violenza subiti da Antonietta Gargiulo, alcuni dei quali testimoniati dalla moglie amica, come ha riferito la donna in una recente puntata di Chi l’ha visto. Sarebbe stato proprio per questo che Martina e Alessia avrebbero avuto un forte terrore del padre, paura che Luigi Capasso potesse fare del male anche a loro.
NON RICORDAVA NULLA DI QUEL GIORNO
Le condizioni di salute di Antonietta Gargiulo sono in via di miglioramento: alcuni giorni fa la donna di Cisterna di Latina è uscita dal coma. Non è tuttavia ancora autonoma e non riesce a parlare, motivo per cui non potrà essere presente durante i funerali delle figlie Martina e Alessia. Le esequie verranno celebrate a Cisterna nella mattina di oggi, presso la chiesa di San Valentino. Secondo quanto si apprende, sottolinea Il Corriere della Sera, Antonietta non ricordava nulla di quanto avvenuto il giorno della strage, né di essere stata ferita da Luigi Capasso né che il Carabiniere subito dopo fosse entrato nel suo appartamento per uccidere le bambine. Secondo alcuni testimoni accorsi sul posto, al momento della tragedia Antonietta si trovava nel perimetro esterno della palazzina in cui viveva ed ha richiesto più volte ai presenti di preoccuparsi delle figlie, sicura che l’ex marito potesse fare loro del male. Le ragazzine però erano già state uccise alle 5 del mattino: prima la più piccola, mentre ancora dormiva, e poi la maggiore. L’unica che secondo le ricostruzioni degli inquirenti era consapevole di quanto stava avvenendo, forse svegliata dai colpi d’arma da fuoco che avevano già raggiunto la sorellina.
NON SARA’ AI FUNERALI DELLE FIGLIE: “COSI’ LA SI UCCIDE DUE VOLTE”
La notizia che Antonietta Gargiulo non potrà essere presente al funerale delle sue figlie, previste per stamattina, ha diviso l’opinione pubblica. La madre delle due bambine uccise per mano del padre Luigi Capasso non potrà infatti partecipare al rito funebre per via delle sue condizioni di salute ancora precarie, ma sono in molti a richiedere che la cerimonia venga rimandata. A sostenerlo fra tanti è la giornalista Elisabetta Ambrosi de Il Fatto Quotidiano, che ritiene essenziale la presenza della donna all’ultimo addio alle sue bambine. “Qualunque esperto di emozioni direbbe che così la si uccide due volte”, sottolinea la giornalista nel suo articolo, sicura che in assenza di ostacoli biologici di qualche tipo, si potrebbe attendere che Antonietta Gargiulo esca definitivamente anche dall’ultimo strascico delle sue condizioni di salute. Ora come non mai è necessario proteggere la madre dalla presunta vendetta, atroce, del Carabiniere. Il gesto del Carabiniere agli occhi della psicologa Monica Marchetti, intervenuta su Italia Star Magazine, è infatti collegato ad un progetto diabolico ben preciso: “Dai ritrovamenti postumi, i suoi testamenti (di Luigi Capasso, ndr) non contemplavano i funerali della moglie, ma solo delle due figlie che aveva deciso di uccidere”.
IL COMMENTO DELLA MIGLIORE AMICA DI ANTONIETTA
Oggi 9 marzo 2018, alle ore 11.00, si svolgeranno i funerali di Alessia e Martina, le due bambine uccise da Luigi Capasso lo scorso 28 febbraio 2018. La madre, Antonietta Gargiulo, è ricoverata in ospedale dopo l’aggressione armata dal marito e non prenderà parte al rito funebre. Intervenuta ieri a La vita in diretta, la migliore amica di Antonietta, Michela, ha commentato lo svolgimento del funerale nonostante l’assenza della madre: “E’ una decisione alla quale io non ho partecipato, è una domanda che mi faccio anche io e alla quale non so rispondere. Sono stata messa a conoscenza dei funerali delle bambine ieri mattine, mi è stato comunicato e basta. Sono stata all’ospedale l’altro ieri ma non ho potuto vedere Antonietta perché era preferibile non vederla, era ancora sedata. Ho avuto modo di parlare con la sorella e mi hanno messo a conoscenza dello stato attuale, ma non abbiamo parlato dei funerali. Ieri me lo hanno comunicato e basta”. E non si conosce neanche dove riposeranno le due bimbe: “Io non so dove riposeranno, forse la famiglia ne è a conoscenza ma io no”.