“Tredici” ha fatto un’altra vittima. La serie televisiva trasmessa su Netflix nel marzo 2017 è la versione italiana di “13 Reasons Why”, la storia di una adolescente, Hannah Baker che elenca i tredici motivi per cui ha deciso di suicidarsi. Lodata dalla critica, ha generato numerosi dibattiti ovunque è stata trasmessa per il suo contenuto, considerato inappropriato per dei minorenni che potrebbero facilmente esserne influenzati. E’ così è successo. L’ultima vittima è una ragazzina inglese di 13 anni che si è impiccata a casa. Era un fan della serie e aveva addirittura realizzato un video in cui si impiccava per finta, prima di farlo sul serio. Il giorno prima di uccidersi, nei bagni della scuola, lei e altre amiche avevano filmato la sua morte per impiccagione, pare fosse stata scelta lei da parte delle compagne di scuola. Dietro il gesto suicida però potrebbero esserci altre motivazioni, come ha detto la madre commentando l’accaduto. La donna infatti si era appena separata dal marito, i due si erano sposati quando la ragazzina, Lily, aveva 5 anni di età.
Il padre non viveva già più con moglie e figlia da quando la bambina aveva un anno, ma ha confermato che la vedeva regolarmente una volta alla settimana. Lily frequentava anche un assistente sociale per casi come questo, e negli ultimi tempi diceva spesso di essere preoccupata e spaventata per il futuro. A proposito della serie televisiva, la madre ha detto che la figlia ne parlava spesso con le amiche, che aveva Netflix sul suo computer ma che quando le aveva chiesto se guardava la serie tv la figlia le aveva risposto di no, una risposta che sicuramente nascondeva una bugia. Si parla anche di bullismo, come dimostrerebbe il filmato in cui venne “scelta” per fingere la sua morte, ma il preside della scuola smentisce si siano verificati episodi del genere. Quello che invece è certo è che lo scorso mese di gennaio alcune amiche di Lily avevano espresso preoccupazione per lei ad alcuni insegnanti, dicendo che la loro amica aveva spesso dei pensieri oscuri relativi alla morte e che la madre era stata informata. Qualunque sia la verità, ai minorenni specialmente quelli che vivono condizioni familiari difficili, non dovrebbe essere permesso di guardare certi filmati, soprattutto lasciare loro la libertà di accedere a canali che possono guardare di nascosto chiusi nelle loro camere. Naturalmente lo sfruttamento commerciale di questi canali on demand non verrà mai proibito da nessuna legge o governo, a farlo devono essere i genitori. A fronte delle critiche ricevute, è già stata annunciata la seconda serie, prevista nel corso di quest’anno, di “Tredici”. The show must go on…