Non sono poche le reazioni che il mondo della politica e del giornalismo hanno sollevato dopo la clamorosa cacciata di Piergiorgio Odifreddi dal quotidiano La Repubblica: nei giorni difficili a livello politico, il giornale diretto da Mario Calabresi viene preso “d’assalto” dagli avversari del Pd che vedono nel caso-Scalfari un simbolo della “finta battaglia” contro le fake news che avrebbe fatto Repubblica. Le accuse piovono da altri giornalisti, da parte di Forza Italia e dallo stesso Movimento 5 Stelle: Daniele Capezzone, dopo la “cacciata” del professore matematica, scrive sui social «Se #Repubblica tratta così l’amico #Odifreddi (messo alla porta per lesa maestà), figuratevi come abbia trattato da sempre il nemico e l’opinione differente. Sapete solo odiare, censurare, aggredire, mostrificare, e rimarcare la vostra pretesa di superiorità morale e culturale». Nicola Morra, tra i massimi esponenti grillini anche nel nuovo Parlamento, fa ancora di più e scrive su Twitter «Nell’epoca dei #FakeNewsMedia, cioè dei veicolatori di “bufale”, la conclusione del rapporto fra Odifreddi e La Repubblica testimonia quanto sia scomodo asserire ciò che si pensa. Da leggere tutto, e MEDITARE». Su un piano diverso, ma sempre molto duro contro il quotidiano Repubblica è il giornalista Antonio Socci che dalle pagine di Libero spesso si è prodigato in commenti e giudizi assai critici del Pontificato di Papa Francesco e dei rapporti che intercorrono tra Bergoglio e Eugenio Scalfari. «Così Calabresi dà il benservito a Odifreddi per il caso Scalfari/Bergoglio. Ma se davvero Calabresi ha tanto a cuore la verità perché non pubblica la (presunta) smentita vaticana? O perché non conferma l’intervista? Qual è la verità?». (agg. di Niccolò Magnani)
ECCO PERCHÈ CALABRESI HA CACCIATO ODIFREDDI
“Terremoto” giornalistico in seno a Repubblica dopo l’intervista a Papa Francesco che è stata addirittura smentita dal Vaticano e che invece è stata pubblicata in prima pagina sul quotidiano diretto da Mario Calabresi: la cacciata di Piergiorgio Odifreddi è stata accolta dal professore senza particolari “ire e accuse” come si può ben vedere dal suo blog “Il non-senso della vita”, che ospita tra l’altro anche la risposta diretta di Calabresi. Ma resta un “terremoto” per quanto Repubblica avrebbe potuto fare e invece non ha fatto: ovvero scrivere anche solo due righe in cui si riprendeva la risposta del Vaticano alla “intervista” partorita da Scalfari, magari chiedendo scusa visto che sono stati attribuiti virgolettati non reali al Pontefice. Invece nulla e Odifreddi si è lanciato in una lunga ma dettagliata “smontatura” dell’articolo di Rep e del suo autore, nonché fondatore di quello stesso quotidiano. «Il fatto è che Scalfari non si è limitato alle proprie abiure personali, ma ha incominciato a inventare notizie su papa Francesco, facendole passare per fatti: a produrre, cioè, appunto delle fake news. In particolare, l’ha fatto in tre “interviste” pubblicate su Repubblica il 1 ottobre 2013, il 13 luglio 2014 e il 27 marzo 2018, costringendo altrettante volte il portavoce del papa a smentire ufficialmente che i virgolettati del giornalista corrispondessero a cose dette da Bergoglio. Addirittura, la prima intervista è stata rimossa dal sito del Vaticano, dove inizialmente era stata apposta quando si pensava fosse autentica»; così scriveva Odifreddi solo il 2 aprile scorso, motivo per cui Calabresi non ha potuto fare altro che allontanare il professore che si era letteralmente rivoltato contro il giornale che lo ospitava (e lo pagava, ndr). (agg. di Niccolò Magnani)
CANCELLATO IL BLOG DI ODIFREDDI
È costato caro al professor Piergiorgio Odifreddi l’attacco a Eugenio Scalfari e a Repubblica per la “fake news” relativa alla presunta intervista concessa dal Papa al giornalista. Dopo la smentita ufficiale del Vaticano, il quotidiano non ha dato conto del caso, ma ha fatto fuori il matematico cuneese dopo il suo lungo post, pubblicato nel blog personale ospitato sul sito di Repubblica. «Io capisco di giornalismo meno ancora che di religione, ma la mia impressione è che in fondo ai giornali della verità non importi nulla. La maggior parte delle notizie che si stampano, o che si leggono sui siti, sono ovviamente delle fake news», aveva scritto Odifreddi, secondo cui alla maggior parte dei giornalisti e dei giornali non interesserebbe la verità, bensì gli scoop. «Dire che il papa crede all’esistenza dell’Inferno è ovviamente una notizia vera, ma sbattuta in prima pagina lascerebbe indifferenti la maggior parte dei giornalisti e dei giornali. Per questo Scalfari scrive, e Repubblica pubblica, che il papa non crede all’Inferno: perché altri giornalisti e altri giornali lo rimbalzino per l’intero mondo», aveva poi aggiunto. Il direttore Mario Calabresi ha quindi deciso di concludere la collaborazione di Odifreddi, che aveva già conosciuto altri momenti difficili, come nel 2012 quando il matematico trovò il suo blog cancellato perché aveva parlato di «logica nazista» attribuendola a Israele nei confronti della Palestina.
ODIFREDDI CACCIATO DA REPUBBLICA: PARLA IL DIRETTORE
La decisione di interrompere qualsiasi collaborazione con Piergiorgio Odifreddi è stata presa dal direttore di Repubblica Mario Calabresi soprattutto per l’attacco al quotidiano, accusato di non mettere freno alle fake news di Eugenio Scalfari e di non curarsi della verità. Dopo 18 anni arriva dunque la rottura definitiva, ma forse prevedibile. Nell’ultimo post di commiato il professore, dopo una lunga serie di ringraziamenti, ha spiegato che la sua «colpa sociale» è di «aver sempre cercato di dire ciò che pensavo, anche quando sarebbe stato più comodo o più utile (e a volte, forse, anche più corretto o più giusto) tacere. Ma ciascuno di noi è fatto a modo suo, e io sono fatto così». Calabresi dal canto suo ha espresso «dispiacere» per la fine della collaborazione col matematico, specificando che la ragione non risiede nelle critiche a Scalfari «che sono lecite e fanno parte di un libero dibattito», ma «per quello che hai scritto del giornale con cui collabori da anni». Il direttore di Repubblica ha infatti spiegato che «è inaccettabile e intollerabile, non solo per me ma per tutti quelli che lavorano qui» il fatto che abbia sostenuto che al giornale non importi nulla della verità. «Facciamo il nostro lavoro con passione e con professionalità e la gratuità delle tue parole di ieri ci ha fatto male».