Aggiornamenti, oggi, sulle condizioni di salute dei quattro operai rimasti ustionati nel grave incidente sul lavoro avvenuto ieri a Padova nelle Acciaierie Venete, dopo essere stati travolti da una colata di acciaio incandescente. Stando a quanto riporta questa mattina l’agenzia di stampa Ansa, nella serata di ieri è stato dimesso dall’ospedale Sant’Antonio di Padova l’operaio che aveva riportato i minori danni. Le condizioni di salute degli altri tre restano invece gravi ma stabili. Il più grave è sicuramente il romeno 40enne il quale avrebbe riportato ustioni di terzo grado sul 100% del corpo. Attualmente si trova ricoverato in terapia intensiva presso l’ospedale padovano ma la sua situazione, seppur grave, appare stazionaria. Lo stesso quadro clinico è stato emesso per il collega 44enne della Moldavia, ricoverato nel centro grandi ustioni di Cesena: secondo i medici le sue funzioni vitali non sarebbero state intaccate. Stabili, infine, anche le condizioni del quarto operaio coinvolto, un italiano di 35 anni. Secondo l’ultimo bollettino l’uomo avrebbe riportato ustioni sul 70% del corpo. Le indagini sono già partite e non solo i presenti ed i vertici dell’azienda, ma anche uno dei coinvolti sarebbero già stati sentiti dagli inquirenti chiamati a fare luce sul drammatico incidente sul lavoro. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
CISL “CARNEFICINA”
Sono state circa 90 tonnellate di acciaio fuso che hanno travolto i poveri 4 operai sottostanti nella ditta di Padova: il materiale incandescente sarebbe crollato per la rottura di un perno e gli schizzi di “magma” hanno investito senza possibilità di replica i quattro operai. Sono tutti vivi ma secondo una nota della Fiom tre sarebbero molto gravi: «La notizia del grave incidente avvenuto stamattina alle Acciaierie Venete di Padova mi addolora profondamente. Non è concepibile che il posto di lavoro diventi un luogo in cui si rischia la vita. La fatalità è per sua natura qualcosa di eccezionale, ma gli incidenti e le morti bianche sono ormai in costante aumento nel nostro Paese e si deve parlare di vera e propria emergenza», ha fatto sapere la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, la quale si augura che il dramma sociale in atto possa essere tra i primissimi punti all’ordine del giorno del nuovo governo pronto a partire nelle prossime settimane. «Ancora un terribile incidente sul lavoro; È una carneficina senza soluzione di continuità che ci addolora e ci indigna come sindacato. La politica ponga il tema del lavoro e della garanzia di sicurezza tra le priorità dell’azione di governo. Servono più controlli, più investimenti, più prevenzione», spiega invece una nota della segretario Cisl, Annamaria Furlan.
I SINDACATI TUONANO
Sono gravissime le condizioni di due degli operai rimasti coinvolti da una colata di acciaio liquido fuoriuscito dai tubi alle Acciaierie Venete di Padova, a causa della rottura di alcuni supporti che li sostenevano. Stando a quanto riportato da TgLa7, le ustioni riportate dai due lavoratori sarebbero addirittura del 100% su tutto il corpo ed attualmente si trovano ricoverati presso i centri di Padova e Cesena. Il terzo operaio ha riportato ustioni per il 70% del corpo e si trova presso l’ospedale di Verona mentre il quarto, decisamente meno grave dei precedenti colleghi, è all’ospedale di Padova. Secondo la ricostruzione avanzata da Corriere.it, la rottura di un perno ha fatto schizzare l’acciaio a 1600 gradi da un contenitore. Nonostante la gravità delle ustioni riportate, nessuno sarebbe fortunatamente in pericolo di vita. Solo nel primo pomeriggio si sono concluse le operazioni di spegnimento dell’incendio innescato proprio dalla fuoriuscita del materiale fuso. Durissima la reazione dei sindacati della Fiom nazionale dopo l’accaduto, tanto da tuonare: “Avevamo già richiesto che non ci fosse promiscuità tra la movimentazione delle siviere e i dipendenti, in nessun caso si può parlare di fatalità”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
CGIL “LAVORO EMERGENZA NAZIONALE”
Dopo Fratoianni è la Cgil ad intervenire in maniera durissima contro quanto successo a Padova: mentre due operai restano gravissimi per le devastanti ustioni su gran parte del corpo, il maggiore sindacato nazionale si mobilita dopo l’ennesimo incidente sul lavoro. «Siamo di fronte ad una drammatica emergenza nazionale che ci interroga sul legame tra condizioni di lavoro e modello di sviluppo e innovazione», spiega la nota del sindacato retto da Susanna Camusso. Nella lotta contro i tanti (troppi) infortuni lavorativi, secondo la Cgil, si è tra due fuochi: «da un lato il vecchio modo di lavorare, specie nei settori piu’ colpiti, in cui si continua a morire esattamente come mezzo secolo fa; dall’altro, il nuovo che avanza, il futuro 4.0, portatore di nuovi fattori di rischio e malattie professionali, in parte ancora non indagati». L’ipotesi lanciata dal sindacato è quella sui controlli e sulla sicurezza da aumentare il più possibile, «per rendere esigibili le leggi esistenti, da implementare e modellare anche sulla base delle nuove esigenze». Mentre ancora non è chiarissimo come sia stato possibile che la colata di metallo fuso fuoriuscisse dai tubi, gli inquirenti di Padova hanno fatto sapere che la squadra di sicurezza interna all’acciaieria è intervenuta subito per provare a limitare i danni e l’incendio successivo causato dalla colata bollente. Forse quella prontezza potrebbe aver salvato la vita ai 4 operai, al netto delle gravissime ferite che ora riportano.
CHI SONO GLI OPERAI USTIONATI
I tre operai rimasti gravemente feriti e ustionati dall’ennesimo incidente sul lavoro – questa volta a Padova – si chiamano Bratu Marian (rumeno, residente a Cadoneghe ora ricoverata a Cesena), Federic Gerard Di Natale (francese, residente a Santa Maria di Sala) e Vivian Simone (nato a Dolo, residente a Vigonovo): i dati forniti dal Mattino di Padova informano di condizioni ancora gravi nei vari ospedali della zona dopo il terribile incidente all’interno del reparto fonderia. È intanto durissimo il primo commento “politico” scattato dopo il grave incidente sul lavoro delle Acciaierie Venete, a firma Nicola Fratoianni (segretario di Sinistra Italiana): «In Italia è in corso una guerracivile. E le vittime sono quei lavoratori, quei precari, che ogni giorno perdono la vita o vengono gravemente menomati sul posto di lavoro», spiega su Facebook uno dei fondatori di Liberi e Uguali. Oltre a Padova, Fratoianni elenca anche i disastri sul posto di lavoro di Carrara, 2 feriti gravi a Lucca e a Siracusa, il 9 Maggio 1 morto e un ferito in Friuli, il 3 Maggio 1 morto e un ferito in Campania, il giorno della Festa del Lavoro 1 morto in Calabria e uno in Liguria. «Come si può definire altrimenti una simile mattanza?», conclude un durissimo Fratoianni.
INCIDENTE ALL’ACCIAIERIA DI PADOVA
Gravissimo incidente sul lavoro questa mattina a Padova: quando erano circa le 8 di stamane, all’interno delle Acciaierie Venete di Riviera Francia 4 operai sono rimasti ustionati (di cui tre gravissimi) per una colata di acciaio bollente improvvisa. Il guaio ha poi generato anche un incendio interno all’acciaieria e diverse squadre dei Vigili del Fuoco sono dovuti entrare in azione per provare a salvare gli operai rimasti feriti. Due sono ricoverati ora nei centri ospedalieri di Cesena e Padova mentre un terzo presenta ustioni sul 70% del corpo ed è gravissimo ricoverato a Verona; il quarto operaio colpito dalla colata incandescente è rimasto per fortuna meno grave del previsto e si trova in questo momento all’ospedale Sant’Antonio di Padova per accertamenti e trattamenti di primo soccorso. Al momento le squadre dei vari soccorsi sono accorse nel reparto fonderia per lo spegnimento del fuoco innescata dalla fuoriuscita del tutto incontrollata di acciaio fuso: al momento restano aperte varie ipotesi su cosa possa essere successo, ma una prima linea di interpretazione è stata fatta dagli inquirenti.
LA DINAMICA DELL’INCIDENTE
Stando a quanto riporta “Il Mattino di Padova”, l’incidente alle Acciaierie Venete si sarebbe verificato a causa di una rottura di alcuni supporti che sostengono i tubi dentro i quali scorre la colata di acciaio allo stato liquido e incandescente: non è chiaro il motivo di quella rottura, se per un errore umano o per una semplice e banale usura. Sta di fatto che gli operai sono stati letteralmente invasi da quella sostanza bruciante che li ha messi subito in grave pericolo di vita: il contenitore si è rotto durante uno spostamento e li ha lasciati di fatto senza scampo. Lo stabilimento è stato messo sotto controllo dai vigili del fuoco e dalle squadre di sicurezza interne che ora sta portando a termine lo spegnimento dell’incendio interno. «I #vigilidelfuoco sono al lavoro nella zona industriale della città per un #incendio in un’acciaieria: fiamme sotto controllo e confinate a un solo reparto», spiega la nota su Twitter dei Pompieri.