Ilaria Alpi venne uccisa nel 1994 a Mogadisco; faceva la giornalista del Tg3 e nessuno ha mai raccontato la verità sulla scomparsa di quella giovane donna. Per avere giustizia si è battuta per anni (per la precisazione 24), la madre di Ilaria, la signora Luciana, scomparsa nelle scorse ore all’età di 85 anni. Fa specie rileggere l’ultima intervista rilasciata alla Rai, quasi un anno fa, in cui la stessa esprimeva tutta la propria delusione nei confronti della giustizia: «La verità non la vogliono – racconta – fanno passare gli anni sperando che quando verrà la mia ora non ci sarà più nessuno che continuerà a insistere per chiedere verità e giustizia…». Dichiarazioni che lette oggi, suonano quasi come un presagio. Resta il fatto che la verità sulla scomparsa della povera giornalista non è ancora venuta a galla, e la madre, purtroppo, è morta senza conoscerla. Chissà che proprio il decesso della povera signora Alpi non possa fare riaprire il caso. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
“DELUSA DAI MAGISTRATI”
Luciana Riccardi, madre di Ilaria Alpi, è morta all’età di 85 anni dopo alcuni giorni di ricovero in ospedale. La donna ha continuato a combattere per ben 24 anni per conoscere la verità sull’omicidio della figlia, uccisa a Mogadiscio in Somalia il 20 marzo del 1994 insieme all’operatore Miran Hrovatin. Le indagini non avevano mai portato alla scoperta del vero mandante, oltre che degli esecutori materiali del delitto, motivo per cui qualche mese fa la signora Riccardi si era espressa in merito alla imminente decisione del Gip riguardo il futuro delle indagini: “Sono rimasta delusa troppe volte dai magistrati, basta con le illusioni”. Una decisione che la madre di Ilaria Alpi non conoscerà mai, tenendo conto che la sentenza del giudice Andrea Fanelli verrà resa nota nei prossimi giorni, solo in seguito alla morte della Riccardi. Ad oggi nessuno non c’è un nome sull’assassino dei due inviati. Falsa testimonianze, depistaggi e coperture “hanno fatto condannare innocenti, tutelato colpevoli ed impedito l’emersione della verità e fatta giustizia”, come dichiarato dal deputato PD Walter Verini
LE PAROLE DEL VICEDIRETTORE DI RAI 1
Il vicedirettore di Rai1 Andrea Vianello ha ufficializzato su Twitter la morte di Luciana Riccardi, madre di Ilaria Alpi, esprimendo il suo dispiacere per l’avvenuto decesso prima della scoperta della verità: “Non hai mai smesso di lottare per la verità e la giustizia per Ilaria. Era una combattente piena di dolore ma anche di forza e di dignità. Le volevo bene e l’Italia le deve ora ancora di più l’individuazione degli assassini di sua figlia e dei loro mandanti“. Il profilo di Cartabianca, invece, si è espresso così: “Luciana se ne è andata portandosi un peso nel cuore, quello di non essere riuscita a sapere la verità sulla morte di sua figlia”. Tante le denunce mosse dalla donna, oramai rassegnata ai continui occultamenti di una Giustizia italiana che a suo avviso ha operato per nascondere la verità. Spiegava infatti la madre di Ilaria Alpi in una delle sue ultime interviste: “Con il cuore pieno di amarezza, come cittadina e come madre ho dovuto assistere alla prova di incapacità data, senza vergogna, dalla Giustizia italiana e dai suoi responsabili, davanti alla spietata esecuzione di mia figlia Ilaria e del suo collega Miran Hrovatin. Al dolore si è aggiunta l’umiliazione di formali ossequi da parte di chi ha operato sistematicamente per occultare la verità e i proventi di traffici illeciti”. [Agg. di Dorigo Annalisa]
LA MORTE A 85 ANNI
Luciana Alpi è morta: è scomparsa all’età di 85 anni la madre di Ilaria Alpi, la giornalista del Tg 3 uccisa lo scorso 20 aprile 2018 in un agguato a Mogadiscio, in Somalia. La donna era afflitta da numerose patologie, come sottolineato da Repubblica, ed è stata ricoverata nella clinica romana Ars Medica per sottoporsi a dei controlli. Ieri sera, alle 23.30, è spirata: “Soffriva di cuore. I medici avevano deciso di inserirle un pace maker. Poi tutto è precipitato. Gli acciacchi e i malanni che la tormentavano si sono riaffacciati e in cinque giorni se n’è andata”, le parole della sorella. La donna nel corso di questi ventiquattro anni non ha mai smesso di lottare per ottenere la verità sulla tragica fine della figlia, ammazzata insieme all’operatore Miran Hrovatin in prossimità dell’ambasciata italiana, a pochi metri dall’hotel Hamana. Non ha mai infatti creduto all’ipotesi di un tentato sequestro finito nel sangue, mettendo nel mirino autorità italiane e somale.
L’ULTIMA INTERVISTA DI LUCIANA ALPI
Nel corso degli ultimi anni Luciana Alpi ha proseguito la sua battaglia e lo scorso anno, ai microfoni di Rai News, rilasciò una intervista di fuoco: “Con chi ce l’ho? Tutti: la Procura, le istituzioni di questo Paese, parte dei giornalisti, molti non si sono comportati bene con Ilaria che era una loro collega”. Ha poi continuato Luciana Alpi: “Sono amareggiata da questo comportamento, Ilaria non meritava questo. Perché la giustizia è lenta e frammentaria? Secondo me stava facendo una inchiesta piuttosto scabrosa, il traffico di armi, di rifiuti tossici e di mala cooperazione. A Saxa Rubra hanno trovato un block notes dove c’è scritto “dove è finita questa immensa mole di danaro che l’Italia ha dato alla Somalia per la cooperazione?”. Infine, un commento sul possibile killer e sui possibili mandanti: “Chi è stato? E’ un po’ difficile da dire, c’è molta responsabilità di italiani e somali, vedo quanto sono bravi per altri incidenti, sono molto attivi, per Ilaria e Miran no. Sono morti tutti uguali, e allora cosa è successo per Italia? Ci sono implicati gli italiani”.