Vi abbiamo raccontato la situazione di tensione che si sta vivendo a Figline Valdarno, dove è stata disposta la chiusura della Bekaert con lettera di licenziamento per 318 lavoratori. I sindacati si sono mobilitati per un intervento del ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio: “Chiediamo a tutti, Regione, Governo, enti locali di combattere con noi l’arroganza aziendale di annunciare in modo unilaterale la chiusura dell’azienda e salvare il sito di Figline Valdarno”, il commento di Cerza della Cisl, che ha parlato di “attentato al lavoro”. Sulla vicenda è intervenuto anche Enrico Rossi, presidente della Regione: “”Una scelta incomprensibile, in aperto contrasto con le affermazioni che gli stessi vertici della Bekaert avevano fatto non più tardi di tre mesi fa nell’ultimo incontro al Mise sulla situazione del sito produttivo di Figline. In quella sede si confermavano il buon andamento dei volumi produttivi, la prosecuzione dei rapporti di committenza con la Pirelli e i progressi di tre progetti innovativi del piano aziendale. E oggi arriva la notizia di 318 licenziamenti in tronco. Tutto questo è inaccettabile”, riporta Go News. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
318 POSTI DI LAVORO A RISCHIO
Figline Valdarno, chiude la Bekaert: fabbrica occupata, ore di tensione all’ex Pirelli. Come riportato dai colleghi di Go News, la dirigenza dell’azienda ha ufficializzato la chiusura entro settantacinque giorni, con le lettere di licenziamento già inviate ai 318 dipendenti. Dalle prime ore del mattino, i lavoratori della fabbrica di produzione di rinforzi in acciaio per pneumatici è stata occupata, con i lavoratori in protesta per la situazione che mette a rischio centinaia di famiglie. Sulla vicenda sono giunte le prime dichiarazioni degli esponenti del mondo del lavoro, con segretario generale aggiunto Cisl Firenze-Prato che ha analizzato: “Quello di Bekaert è un annuncio scioccante, un atto vile nelle modalità e irresponsabile per le conseguenze drammatiche nei confronti di 320 famiglie dello stabilimento di Figline Valdarno”. Ed è stato invocato l’intervento del ministro del lavoro Luigi Di Maio: “Chiederemo al ministro Di Maio di attivarsi per difendere i posti di lavoro, ma anche la tecnologia storica dello steel-cord ex Pirelli. E chiediamo alla stessa Pirelli di intervenire a tutela dei propri prodotti”.
FIGLINE VALDARNO, CHIUDE LA BEKAERT
I lavoratori della fabbrica del gruppo belga sono in protesta e sui social network stanno lanciando appelli per salvare la situazione, che mette a rischio il futuro di 318 dipendenti e delle rispettive famiglie. Cerza ha poi sottolineato che si tratta di “un vero attentato al lavoro”, evidenziando come si tratti di una “decisione ingiusta e inaccettabile, nel merito e nel metodo”. Come riportato da Go News, inoltre, il segretario generale di Cisl Toscana ha commentato: “Chiudere uno stabilimento produttivo è sempre ingiusto, ma in questo modo è ancora più grave. Quello di Figline è un sito produttivo importantissimo; quando c’è stata la cessione da parte di Pirelli ci erano state date delle garanzie e oggi ci troviamo davanti a questa decisione secca e annunciata come irrevocabile. Non è così che si può trattare il lavoro in Italia”.