Mohamed Gueye, il 25enne senegalese accusato di aver violentato una 15enne sulla spiaggia a Jesolo, contesta la versione della vittima. Sostiene infatti che sia stata consenziente. Gli investigatori sono invece convinti di aver raccolto prove schiaccianti. Nel frattempo arriva la provocazione choc di Forza Nuova, comparsa nella notte di martedì nelle piazze e sul molo di Jesolo. È comparso un cartone ritagliato a formare una sagoma, dipinto di nero, con una corda al collo, quindi impiccato. Sotto compare la scritta: «Pena di morte agli stupratori». Sono state distribuite diverse sagome in vari punti della città. «Alla luce dei recenti fatti di cronaca, dove gli invasori africani hanno creato un’epidemia di stupri, Forza Nuova indica la chiara necessità della difesa nazionale e patriottica. Unica soluzione? Pena di morte», si legge sulla pagina Facebook di Forza Nuova Veneto. Clicca qui per le immagini del blitz. (agg. di Silvana Palazzo)
GUEYE NEGA TUTTO MA PER ORA RESTA IN CARCERE
Nega qualsiasi addebito dal carcere, Mohamed Gueye, il 25enne accusato dello stupro di una ragazza friulana di 15 anni lo scorso venerdì notte in quel di Jesolo: dal carcere dove si trova attualmente recluso con l’accusa di violenza sessuale, il ragazzo di origine senegalese ha fornito la sua versione dei fatti, secondo cui la 15enne sarebbe stata perfettamente consenziente e quindi di aver consumato un rapporto sessuale con la minorenne. Tuttavia, il gip di Venezia, Roberta Marchiori, ha confermato il fermo di Gueye e disposto la custodia cautelare nella struttura detentiva cautelare, come spiegato dal legale del 25enne, Jacopo Stefani che ha spiegato le ragioni del suo assistito, nonostante al termine dell’indagine gli investigatori parlino di “prove schiaccianti ed inequivocabili” a suo carico. Ad ogni modo, sull’inchiesta resta ancora il massimo riserbo proprio per tutelare la privacy della vittima, minorenne, ma intanto l’amministrazione di Jesolo ha deciso di costituirsi parte civile nell’eventuale processo a carico di Gueye, non solo per il danno di immagine alla cittadinanza ma anche some segno tangibile di vicinanza alla famiglia della teenager triestina.
IL LEGALE, “HA NEGATO LA VIOLENZA SESSUALE”
Per quanto riguarda la conferma del fermo per il suo assistito, la conferma è arrivata dello stesso legale di Gueye, Jacopo Stefani, che intercettato ai microfoni de Il Gazzettino ha detto che l’interrogatorio davanti al Gip è andato a suo dire bene dato che il 25enne accusato dello stupro in spiaggia a Jesolo ha “avuto la possibilità di dire la sua verità”, ovvero che si sarebbe trattato di un rapporto consenziente con la ragazzina ed escludendo quindi la violenza sessuale. “Ha negato tutto” ha ribadito Stefani, aggiungendo che la versione fornita dal senegalese “è più coerente rispetto al corredo indiziario negli atti e anche rispetto alla testimonianza della persona offesa, spiegando di non poter dire di più al momento. “Questo tipo di ricostruzione è più coerente alla dinamica del fatto come è stato riportato sui giornali” ha concluso, senza svelare le motivazioni per cui è stato confermato il fermo dell’uomo (“Le prossime fasi? Chiedete al pm…”) che, come è noto, non potrà essere espulso avendo una moglie italiana e una figlia nata nel nostro Paese.