E’ stata dimessa Niva Bazzan, la donna 69enne moglie del medico chirurgo Carlo Martelli ed anche lei vittima della cruenta rapina in villa a Lanciano della scorsa domenica. I medici hanno ritenuto che fosse arrivato per lei il ritorno di fare ritorno in casa, la stessa nella quale è stata brutalmente aggredita e dove uno dei quattro rapinatori le ha tagliato il padiglione auricolare destro. A breve, dunque, la 69enne farà ritorno a casa, come documentato anche dalle telecamere di Pomeriggio 5. La Bazzan, come spiega AbruzzoLive.it, ha ringraziato l’intero staff medico per le cure ricevute in ospedale e si è detta al tempo stesso molto contenta di fare ritorno nella villa dove si è consumato l’incubo. I ringraziamenti sono andati anche a coloro che le hanno manifestato estrema solidarietà. Intanto in queste ore sono giunte anche le parole della madre del presunto capobanda arrestato ieri pomeriggio, Alexandru Bogdan Colteanu, la quale rivolgendosi al giovane ha tuonato: “E’ stato lui? E’ stato mio figlio? Punitelo, deve soffrire come ha fatto soffrire quelle persone”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
MADRE DEL 23ENNE CAPOBANDA RUMENO “DEVE SOFFRIRE, PUNITELO”
Nella giornata di ieri anche il quarto componente della banda che ha terrorizzato i coniugi Martelli lo scorso weekend, è stato arrestato. Si tratta di un ragazzo di appena 23 anni, tale Alexandru Bogdan Colteanu, anch’egli di origini rumene come gli altre tre rapinatori. La madre, appresa la notizia, non si è affatto schierata a fianco del figlio: «È stato lui? È stato mio figlio? Punitelo – afferma, come riporta l’edizione online de Il Messaggero – deve soffrire come ha fatto soffrire quelle persone». Magro, un po’ spaesato, sembra ingenuo, ma in realtà è un pericolosissimo criminale, che ha terrorizzato Carlo e Niva nella loro villa di Lanciano, e che si è reso responsabile di altre rapine violente della zona di Chieti. Sarebbe stato proprio lui a tagliare il lobo dell’orecchio alla signora Bazzani, per poi scappare da solo prima degli altri, capendo di essere ormai braccato. E’ stato preso nel casertano, e precisamente a Casal di Principe, dove vi è la convinzione fra i criminali che in quella zona non ti troveranno mai, e invece… (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
IL COMMENTO DI UNA VITTIMA
E’ arrivato il commento di un’altra vittima che potrebbe essere stato preso di mira dalla banda appena sgominata dopo la brutale aggressione in casa del medico Martelli a Lanciano. Il commerciante Domenico Iezzi è stato infatti vittima di una rapina violenta, con un dito tagliato durante l’aggressione. E alla notizia dell’arresto, ha affermato di pensare di poter essere in grado di riconoscere almeno uno dei malviventi che lo ha aggredito, potendo dunque potenzialmente confermare se si tratta degli stessi di Lanciano. Ha commentato Iezzi: “Li hanno presi? Bravi, ma a me non cambia niente. Certo, se me li dovessero far vedere in faccia, forse potrei riconoscerli. Mentre era lì a gonfiarmi di botte pieno di sangue uno di loro ha alzato leggermente il passamontagna, e mi ha urlato di non guardarlo: non so, forse, ce la potrei fare. Fatemi vedere qualche foto.” (agg. di Fabio Belli)
NON C’E’ UNA DONNA NELLA BANDA
Non c’è una donna nella banda della rapina in villa a Lanciano, in provincia di Chieti, ai danni dei coniugi Martelli. Come riportato da Il Corriere della Sera, sarebbe dunque completo il quadro del commando che è entrato in azione arrivando a tagliare l’orecchio di Nive Bazzi: in manette, prima dell’arresto del presunto capobanda Alexander Bogadan Coltenau sono finiti i fratelli Costantin Aurel Turlica, 22 anni e Ion Cosmin Turlica, 20, e il loro cugino Aurel Ruset, 25 anni. I rapinatori di giorno conducevano un’esistenza sulla carta normale: svolgevano lavori da muratori o da giardinieri e non davano nell’occhio. Erano anzi perfettamente integrati, parlavano benissimo l’italiano e soltanto di notte si trasformavano in criminali spietati, prima di fare ritorno nel loro covo di corso Roma. Un profilo, quello dei romeni fermati, che ha sorpreso gli stessi inquirenti. (agg. di Dario D’Angelo)
CAPOBANDA TRADITO DAL TENTATIVO DI VENDERE UN OROLOGIO
Si chiama Alexander Bogadan Coltenau e ha 26 anni il quarto uomo arrestato per la rapina in villa a Lanciano, in provincia di Chieti, ai danni dei coniugi Martelli. Come riportato da La Repubblica, il rumeno presunto capobanda del commando criminale che è arrivato a tagliare un orecchio alla donna in casa, è stato tradito dal tentativo di vendere uno degli orologi che aveva rubato nella villa. Avrebbe infatti provato ad entrare in contatto con alcuni circuiti di ricettatori, sperando di piazzare l’orologio e di finanziarsi la fuga. Un passo falso che ha consentito agli investigatori di rintracciarlo nella zona di Caserta, e per la precisione – come riportato da Il Corriere della Sera – nei pressi dello stadio di Casal di principe, dove già in passato lo Sco aveva registrato la sua presenza. Ancora da verificare, secondo Il Corriere della Sera, la ricostruzione secondo la quale il quarto uomo fosse il capobanda: rispetto agli altri 3 criminali arrestati vi sarebbe infatti un rapporto paritario. Qui sotto il video dell’inseguimento che ha preceduto l’arresto. (agg. di Dario D’Angelo)
SALVINI: “INFAME”
E’ stato preso questo pomeriggio dalla polizia di Stato il quarto uomo, membro della banda criminale che ha aggredito i coniugi Martelli nella loro villa a Lanciano, nel corso di una brutale rapina. A darne notizia in diretta tv è stato Tiberio Timperi nel corso della trasmissione La vita in diretta, poi confermata anche dall’account ufficiale Twitter della Polizia. Il quarto uomo, a differenza degli iniziali sospetti non è un italiano ma anche lui un rumeno, come gli altri tre già arrestati. In un primo momento il sospetto era che potesse essere pugliese, ma si era ipotizzato anche che fosse della stessa zona delle vittime. “Preso a Caserta da poliziotti #Sco e #Squadramobile anche il quarto uomo indiziato di essere responsabile della cruenta rapina in villa a #Lanciano in danno ai coniugi Martelli”, si legge dall’account Twitter della Polizia di Stato. A commentare prontamente la notizia anche il ministro dell’Interno, Matteo Salvini: “Preso anche il quarto rapinatore straniero infame, pare il tagliatore di orecchie, bene!”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
GIÀ SOSPETTATI DI ALTRI COLPI
Erano già sospettati per altri colpi nella zona i tre romeni arrestati ieri dalle forze dell’ordine per la brutale violenza perpetrata a Lanciano nei confronti dei coniugi Martelli. Dell’operazione ha parlato il colonnello Florimondo Forleo, comandante provinciale dei carabinieri di Chieti, come riportato da Abruzzo Web: “E’ stata una esperienza meravigliosa. L’indagine è il risultato del controllo del territorio, partendo dall’iniziale attività su furti, spaccate e rapine in zona da parte di questo gruppo”. Queste le parole della dirigente della Squadra Mobile di Chieti, Miriam D’Anastasio: “Abbiamo dato una accelerazione all’indagine prima che abbandonassero l’Italia e facessero altri danni. Sulla rapina feroce abbiamo subito interessato lo Sco che ha messo a disposizione il moving team, con esperti specializzati in analisi di dati, repertazione e rilievi. Attività impostata in modo preciso che ha avuto riscontro con elementi utili”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
“IL QUARTO NON E’ PUGLIESE”
I tre romeni che sono stati arrestati nella giornata di ieri, a seguito della rapina in casa Martelli a Lanciano, erano stati protagonisti in passato di altri episodi di violenza. Come riferito da Florimondo Forleo, il capo del comando provinciale dei carabinieri di Chieti, i tre avevano dato vita ad almeno sei furti con spaccata nella zona. La rapina con spaccata consiste nel rompere la porta a vetri o la vetrina del negozio che si vuole rapinare, di solito con martelli o spranghe, quindi arraffare più che si può e scappare. Sono rapine molto “pericolose”, visto che una volta spaccato il vetro, scatta l’allarme, e di conseguenza i malviventi agiscono in fretta e furia, nel giro di pochi minuti. I tre rumeni avevano preso di mira bar, tabacchi e benzinai, da cui avevano portato via gratta e vinci, sigarette e soldi. «Il fermo – ha dichiarato il capo della Procura di Lanciano, Mirvana Di Serio – si è reso necessario perché i tre indagati si stavano dando alla fuga: nei loro confronti esistono gravi indizi di colpevolezza». Ancora in fuga il quarto componente della banda, che a discapito delle indiscrezioni emerse nelle ultime ore, “non è pugliese”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
L’IDENTITA’ DEI TRE ARRESTATI
Costantin Aurel Turlica, 22 anni e il fratello Ion Cosmica, di 20 e il cugino Aurel Ruset, 25 anni. Sono loro i tre criminali di nazionalità rumena che hanno compiuto la rapina nella villa di Lanciano, manca il quarto elemento, sembra sia il capobanda e sia anche lui romeno, non italiano come detto in precedenza. I tre arrestati vivevano a Lanciano, facevano lavori onesti, i muratori e i giardinieri. Insomma si guadagnavano da vivere come tutti. Poi di notte si trasformavano in belve assetate di sangue e colpivano nelle villette della zona. Diversi i colpi di cui sono accusati, oltre a quest’ultimo. La loro Golf nera era stata vista in giro sul luogo dell’ultimo assalto, dopo averla trovata parcheggiata hanno installato una cimice e ne hanno seguito gli spostamenti per poi fermarli. (Agg. Paolo Vites)
CACCIA AL CAPOBANDA
Rapina a Lanciano, fermati 3 romeni: caccia a capo italiano. Nuovi aggiornamenti sulla brutale aggressione subita dai coniugi Carlo Martelli e Nina Bazzani nella notte tra sabato e domenica: i carabinieri hanno arrestato Costantin Aurel Turlica, 22enne, suo fratello Cosimin Ion, 20anni, e il cugino Ruset Aurel, 25enne. Ma non è finita qui, le forze dell’ordine sono a caccia di un quarto componente, il capobanda italiano. Come evidenziato a Storie Italiane, si presume che sia fuggito verso Rimini o verso Napoli. L’inchiesta non è chiusa, tutt’altro: non è ancora chiaro il numero di criminali del commando. E la paura nella zona è tanta: “Mi auguro che verranno punti nel giusto modo perché quello che hanno fatto è veramente grave, ora abbiamo tutti paura”, la testimonianza di una donna. Questa l’analisi di un’altra residente: “Viviamo in una situazione di tristezza, al punto di non sapere se arriviamo vivi a casa”.
DONNA MUTILATA: “IO PERDONO, MA STATO SIA SEVERO”
La notizia dell’arresto dei tre rapinatori è subito giunta alla comunità di Lanciano, tanto che uno dei tre malviventi ha rischiato il linciaggio. Intervistato dal Corriere della Sera, Carlo Martelli ha accolto con soddisfazione l’operato delle forze dell’ordine: “La soluzione così rapida del caso mi permetterà di essere più sereno anche nel rientrare a casa”,. E chiaro è anche il messaggio di Niva, a cui i malviventi hanno tagliato un orecchio: “Io li perdono perché questo mi aiuterà a recuperare serenità, ma lo Stato non li deve perdonare. Non provo rabbia, ma un grande dispiacere per tanta violenza inutile”. Attesi aggiornamenti nel corso delle prossime ore sull’esito delle indagini delle forze dell’ordine: è caccia a un giovane di origini pugliesi, un 26enne ritenuto il capo della banda che ha seminato il terrore nel chietino.