Nel giro di qualche settimana, Burt Reynolds avrebbe dovuto cominciare a girare quello che sarebbe stato, molto probabilmente, il suo ultimo film. L’attore, infatti, era stato scelto da Quentin Tarantino per interpretare George Spahn, il proprietario del ranch dove viveva Charles Manson insieme ai suoi seguaci nell’attesissimo film Once Upon A Time in Hollywood. Purtroppo, però, la morte ha portato via Reynolds prima di poter girare qualche scena con cui Tarantino avrebbe potuto rendergli omaggio. Il sì al regista aveva entusiasmato Reynolds che non vedeva l’ora di cominciare a lavorare. “Mio zio non vedeva l’ora di iniziare a lavorare con Tarantino e l’incredibile cast che ha radunato”, ha dichiarato il nipote dell’attore Nancy Lee Hess. Quella di Burt Reynolds, dunque, rappresenta davvero una grande perdita. Il suo nome resterà nella storia del cinema internazionale anche se il dispiacere di non poterlo vedere nel nuovo progetto di Tarantino è davvero grande (aggiornamento di Stella Dibenedetto).
ADAM RIFKIN: “VOLEVAMO FARE UNA CAMPAGNA PER L’OSCAR”
Poco prima di morire, Burt Reynolds aveva un ultimo sogno nel cassetto, quello di vincere il suo primo Oscar per il film The Last Movie Star, film girato nel 2016 e in uscita nei primi mesi di quest’anno. A rivelarlo è stato lo sceneggiatore Adam Rifkin, che ha raccontato a Peolpe di aver creato il suo personaggio proprio pensando Reynolds: “Non solo era favoloso lavorare con professionalità, siamo diventati amici e collaboratori – ha rivelato Rifkin nell’intervista – È una persona così dolce, ed è ancora più straziante che se ne sia andato. Avevamo in programma di fare una campagna per l’Oscar in autunno ed era così entusiasta di lavorare al film di Quentin (Tarantino). Burt Reynolds, nei prossimi mesi avrebbe infatti dovuto prendere parte alle riprese dell’attesissima pellicola di Tarantino Once Upon a Time in Hollywood. “È orribile e straziante che se ne sia andato, ma l’unica cosa che mi possa consolare è sapere che se ne sia andato mentre era al top”, ha ricordato Adam Rifkin. (Agg. di Fabiola Iuliano)
ARIEL WINTER: “ERA L’ULTIMA STELLA DEL CINEMA”
A poche ore dalla morte di Burt Reynolds, Ariel Winter, amatissima star di Modern Family, ha pubblicato un messaggio sui social per ricordare la sua esperienza sul set con l’attore scomparso; entrambi, nel 2017, hanno infatti recitato in The Last Movie Star. “Il mondo ha perso una leggenda oggi. Non solo sullo schermo, ma anche nella vita”, si legge sul profilo social dell’attrice, “era un uomo incredibile per tutti quelli che incontrava e sono profondamente grata di aver avuto modo di passare del tempo con lui nel modo in cui l’ho fatto”. Per Ariel Winter, inoltre, Burt Reynolds “è stata davvero l’ultima stella del cinema”, ma la sua caratteristica principale era quella di donare serenità ai suoi collaboratori: “Era un’anima gentile e amorevole che potrebbe illuminare la tua giornata con un semplice sorriso, e ha sempre avuto cura di assicurarsi come stesse andando la tua giornata o semplicemente tirarti su con un affascinante complimento”. Per Ariel Winter, di conseguenza, “oggi è un giorno triste”, e anche se “Burt ha vissuto una vita incredibilmente piena e non è più qui fisicamente, è sempre nei nostri cuori e nelle nostre menti. Ti amerò e mi mancherai per sempre Burt”. Agg. di Fabiola Iuliano)
QUANDO DISSE: “NESSUNO SI È DIVERTITO COME ME”
Una vera leggenda di Hollywood: Burt Reynolds viene definito così dai cineasti. Burbero e affascinante, l’attore che è scomparso a 82 anni, ha avuto tutto nella vita. Dai soldi alle donne, dal successo ai periodi difficili come quello della bancarotta causata da alcuni affari sbagliati. Di Burt Reynolds si è scritto e detto tanto, ma forse, le parole che lo descrivono meglio sono quelle contenute nella sua autobiografia, intitolata «But Enough About Me» in cui l’attore scrisse: «Bene. So di essere vecchio, ma mi sento giovane. E c’è una cosa che nessuno potrà mai portarmi via: nessuno si è divertito più di me». Nella sua vita, professionale e non, Burt Reynolds ha sempre preferito le sfide a scelte tranquille. Non è un caso se, leggendo il suo curriculum, ci si imbatte in rifiuti celebri (leggete in basso). Reynolds, però, aveva recentemente accettato la sua ultima sfida dicendo sì a Quentin Tarantino per apparire in Once Upon a Time in Hollywood, il film su Charles Manson dove avrebbe dovuto interpretare un allevatore cieco di Los Angeles, George Spahn (aggiornamento di Stella Dibenedetto).
UNA VITA TRAVAGLIATA TRA DONNE E AFFARI SBAGLIATI
Una vita travagliata per Burt Reynolds che si è spento a 82 anni. Se professionalmente è stato un grande artista, dal punto di vista privato, la sua vita è stata ricca di momenti difficili. Reynolds, infatti, è stato un grandissimo seduttore e dopo il primo matrimonio con Judy Carne, durato due anni dal 1963 al 1985, nel 1988 s’innamora e si sposa con Loni Anderson. Dopo tre anni, i due divorziano e si lanciano accuse pesanti. All’epoca, infatti, sull’ex moglie, anche lei attrice, Reynolds, come riporta La Repubblica, diceva: “Loni amava spendere, quando le ho regalato la prima carta di credito è riuscita a svuotarla di 45 mila dollari in meno di un’ora”. A sua volta, anche Reynolds ha sperperato una vera fortuna arrivando perfino alla bancarotta a causa di alcuni investimenti sbagliati. Come molte star, dunque, anche Reynolds non ha avuto una vita facilissima (aggiornamento di Stella Dibenedetto).
LA CITAZIONE IN BOROTALCO DI CARLO VERDONE
Burt Reynolds è stato uno degli attori più apprezzati a Hollywood. L’attore 82enne è considerato una vera star al punto da essersi meritato anche una citazione nel film di Carlo Verdone, “Borotalco” del 1982. Nella pellicola, Eleonora Giorgi che interpreta Nadia parla del suo divo preferito con Valeria interretata Isa Gallinelli che dopo aver parlato di Al Pacino e Robert De Niro: “Burt Reynolds e Robert Redford?”. Alla domanda, il personaggio di Eleonora Giorgi risponde così: “Ma Burt è troppo buro! Forse meglio Redford. Me sembra un po’ più tenero, più dolce”. Con Burt Reynolds scompare così uno degli attori più importanti di Hollywood, interpreta di film che resteranno nella storia del cinema internazionale. La sua scomparsa ha provocato il cordoglio non solo dei colleghi, ma anche di tantissimi fans (aggiornamento di Stella Dibenedetto).
I RIFIUTI A JAMES BOND E PRETTY WOMAN
Burt Reynolds, scomparso all’età di 82 anni, non è stato solo il protagonista di film indimenticabili come Un tranquillo week-end di paura di John Boorman, Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso (Ma non avete mai osato chiedere) di Woody Allen e Quella sporca ultima meta di Robert Aldrich, ma è stato anche l’attore che rifiutò il ruolo di James Bond. L’attore rifiutò di sostenere perfino il provino per uno dei personaggi più celebri del cinema internazionale. Il motivo? La sua nazionalità. “Ma un americano non potrà mai essere una spia inglese!”, diceva l’attore. Tra gli altri rifiuti celebri di Reynolds ci sono anche quelli per il ruolo di Han Solo nella serie Star Wars, quello di Bruce Willis in Die Hard, quello di Richard Gere Pretty Woman. I rifiuti che, invece, gli lasciarono l’amaro in bocca furono quelli per Qualcuno volò sul nido del cuculo e Voglia di tenerezza: “In entrambi c’è Jack Nicholson e sono contento, è il più grande della mia generazione, ma sono stato davvero un idiota” (aggiornamento di Stella Dibenedetto).
L’ATTORE SI E’ SPENTO A 82 ANNI
E’ morto Burt Reynolds. L’attore americano aveva 82 anni è per lui è stato fatale un attacco cardiaco, avuto nella sua residenza in Florida. Inutile la corsa in ospedale ed il ricovero presso l’ospedale Jupiter Medical. Un portavoce dell’attore ha confermato il decesso, con Burt Reynolds che è sempre stato assistito dalla famiglia durante il malore e la permanenza in ospedale. Per Reynolds gli ultimi anni erano stati segnati da problemi di salute che non ne avevano intaccato la fama di impenitente latin lover, anche se lui stesso in una recente intervista aveva dichiarato: “Ho fatto troppe acrobazie nella mia vita professionale e questo ha segnato anche la mia vita sessuale: è imbarazzante quando hai una donna tra le braccia, la lanci sul letto e ti accorgi che ti è uscito l’osso del ginocchio.“
L’OSCAR SFIORATO CON “BOOGIE NIGHTS”
Le donne sono state sicuramente la grande passione della vita di Reynolds, tanto che all’inizio degli anni Ottanta l’attore aveva dovuto combattere speculazioni molto forti riguardo il fatto che avesse contratto il virus dell’AIDS. L’altra grande sua passione lo ha tenuto sempre a galla, quella per il cinema: ricordato dal pubblico per interpretazioni memorabili in pellicole come “Quella sporca ultima meta”, “Un tranquillo weekend di paura” e anche “Boogie Nights” di Paul Thomas Anderson, pellicola che gli era valsa la nomination all’Oscar. Un attore che ha mantenuto un ruolo di culto e una grande ammirazione da parte del pubblico, anche se a tratti si è ritrovato ai margini dello star system.