Il “risveglio” dell’Etna si conferma un problema anche a livello sismico per i residenti alle pendici del vulcano, che questa mattina hanno dovuto fare i conti con una nuova scossa di terremoto dopo quelle che da giovedì sera avevano agitato non poco una popolazione già fiaccata dai movimenti tellurici di una decina di giorni fa. Il sisma, di oggi, sabato 5 gennaio 2019, si è verificata alle ore 10:56 e, come riportato dalla Sala Operativa INGV-OE (Catania), ha fatto registrare una magnitudo di 2.9 sulla scala Richter. L’epicentro del terremoto è stato localizzato nel punto di coordinate geografiche corrispondenti a latitudine 37.6 e longitudine 14.9, con ipocentro individuato ad una profondità nel sottosuolo di 2 km, quindi molto superficiale e per questo più intenso.
TERREMOTO A CATANIA M 2.9
Il terremoto verificatosi questa mattina in provincia di Catania è stato avvertito nitidamente dalla popolazione siciliana, ma al momento non vi sono segnalazioni di danni a persone e/o cose. Come riferito dal consueto report dell’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), il sisma ha visto il suo epicentro 2 km a Sud-Est dal comune di Santa Maria di Licodia. Gli altri centri abitati situati nel raggio di 20 km dall’origine del movimento tellurico sono i seguenti: Paternò (CT), Ragalna (CT), Biancavilla (CT), Belpasso (CT), Adrano (CT), Camporotondo Etneo (CT), Nicolosi (CT), San Pietro Clarenza (CT), Motta Sant’Anastasia (CT), Misterbianco (CT), Mascalucia (CT), Pedara (CT), Centuripe (EN), Gravina di Catania (CT), Tremestieri Etneo (CT), Trecastagni (CT), Sant’Agata li Battiati (CT), Viagrande (CT), San Giovanni la Punta (CT), Aci Bonaccorsi (CT), San Gregorio di Catania (CT), Catenanuova (EN), Catania (CT), Aci Sant’Antonio (CT) e Valverde (CT).