Un matrimonio durato 29 anni costellato di violenza: una vita di botte e umiliazioni per Elvira Cesaro, che però è riuscita a dire basta e a denunciare le violenze una volta per tutte. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la minaccia di morte volta a lei e ai due figli, come spiegato dalla donna a I Fatti Vostri: «Non c’erano leggi, avevi il terrore che venisse portato via il figlio: una volta la donna veniva messa da parte, la legge non tutelava né i figli né le mogli. La donna veniva distrutta mentre l’uomo veniva tutelato: avevo il terrore che mi portassero via mio figlio». Prosegue Elvira: «Non volevo che mio marito perdesse il lavoro, era un buon lavoro e ho sempre cercato che rimanesse tra le mie quattro mura. Queste cose venivano anche da un problema di alcolismo, aveva giornate in cui era tranquillissimo e altre no: servivano cenni alla mamma che era in casa e al bambino. Ti trattava come se fossi un uomo, ti prendeva per i capelli e ti portava fuori: i vicini sono intervenuti tantissime volte, ma faceva paura. Mi arrivavano pugni in faccia come se fossi un uomo. I miei vicini sono stati degli angeli, mi hanno aiutato tantissimo».
MARITO VIOLENTO ARRESTATO DOPO 29 ANNI DI VIOLENZE
Continua Elvira Cesaro nell’intervista con Giancarlo Magalli: «Venivano anche i carabinieri, ma non c’erano le leggi: adesso è un bollettino di guerra, è stata approvata una legge sul codice rosso. Io volevo denunciarlo, ma avevo paura che poi si vendicasse. Ci sono riuscito questa estate perché ha usato violenza contro mio figlio piccolo per una porta sbattuta male: l’ultimo episodio per una bottiglia d’acqua da 30 centesimi. Ho avuto paura e ci siamo chiusi in camera: è venuto su con un coltello e ci ha minacciato di morte. Motivi futili ma causati da una dipendenza. Ha denunciato anche mio figlio, il che non è naturale: in 3 giorni lo hanno arrestato». Intervenuto in diretta, il comandante di Spinea Lamberto Stanchi ha sottolineato: «Quando siamo intervenuti la famiglia era barricata in casa: l’appartamento si compone di un duplex, il marito era uscito di casa e aveva lanciato un’ultima minaccia, dicendo testualmente “quando torno vi ammazzo”. La signora si è barricata dentro e ci ha contattati: siamo intervenuti e abbiamo trovato il marito fuori di testa che tentava di abbattere la porta con violenza. Con la flagranza di reato, lo abbiamo arrestato: ora si trova ai domiciliari in una struttura sanitaria con il braccialetto elettronico».